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Francia: i beni degli oligarchi russi per la ricostruzione ucraina? Il senato studia una legge

Lo yacht "amore vero" a La Ciotat (Francia)
Lo yacht "amore vero" a La Ciotat (Francia) Diritti d'autore Lo yacht "amore vero" a La Ciotat
Diritti d'autore Lo yacht "amore vero" a La Ciotat
Di Gioia Salvatori
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Parigi ha sequestrato yacht, conti, immobili per un valore pari a 850 milioni di euro; l'avvocato di Navalny invita a indagare: questi beni sono frutto di riciclaggio ed evasione?

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Parigi e Berlino hanno deciso di espellere decine di diplomatici russi, Roma si prepara a fare altrettanto ma l'arma più forte contro la Russia, per fermare la guerra in Ucraina, per Kiev sono le sanzioni. Vadym Halaichuk, il vicepresidente del Comitato per l'integrazione europea in Ucraina, interviene al senato francese e dice chiaro: "Riteniamo che sia molto importante rafforzare le sanzioni, per aiutare il mondo a capire che ora è l'unico modo per costringere l'aggressore a una posizione negoziale più o meno accettabile - ha detto - Un embargo energetico sarebbe molto doloroso e molto utile per spingere la Russia a porre fine questa guerra".

La senatrice Goulet: confiscare i beni e destinarli alla ricostruzione

Ma se non tutti i Paesi europei sono pronti a rinunciare al gas russo, le sanzioni e il congelamento dei beni degli oligarchi sono risultate vie percorribili. La senatrice Goulet, prepara una legge per redistribuire i beni sequestrati: "La domanda è - visto che purtroppo la guerra si protrae - come convertiremo i beni? Come la comunità internazionale, come ha fatto ad esempio per Iraq e Siria, trasformerà questi beni congelati in beni confiscati che verrebbero poi venduti a un fondo per la ricostruzione? Questi sono argomenti su cui dobbiamo lavorare ora perché non abbiamo tempo da perdere. Dovremo ricostruire l'Ucraina molto rapidamente e risarcire le vittime." 

L'avvocato di Navalny invoca indagini penali sui patrimoni dei ricchi russi

I beni congelati di ricchi russi vicini al Cremlino potrebbero essere restituiti se le sanzioni dell'UE venissero revocate. Per evitare che ciò accada, i tribunali nazionali e internazionali potrebbero muoversi nel prossimo futuro, secondo William Bourdon, fondatore della Ong per i diritti umani Sherpa e avvocato del leader dell'opposizione russa Alexei Navalny: «Forse un giorno le autorità giudiziarie di un Paese o l'altro riterranno che, al di là delle sanzioni, ci sono indicazioni sufficienti a dimostrare reati come frode fiscale e riciclaggio, perché di questo si tratta. E questo potrebbe portare a una trasformazione dei sequestri amministrativi in sequestri penali." 

Al momento solo in Francia agli oligarchi russi sono stati confiscati beni pari a un valore di 850 milioni di euro.

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