EventsEventi
Loader

Find Us

FlipboardLinkedin
Apple storeGoogle Play store
PUBBLICITÀ

Le varianti? L'esperto: "il covid è qui per restare, ma col tempo diverrà gestibile"

Zamora, Argentina, giugno 2021: paramedici soccorrono una paziente covid fornendole ossigeno
Zamora, Argentina, giugno 2021: paramedici soccorrono una paziente covid fornendole ossigeno Diritti d'autore AP Photo
Diritti d'autore AP Photo
Di Alice Tidey
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button

Intervista a Roland Kao, epidemiologo all'Università di Edimburgo: "sradicarlo è quasi impossibile, ma col tempo diverrà un'altra influenza. Quarta ondata probabile, ma molto più mitigata"

PUBBLICITÀ

All'inizio lo si sentiva dire con una certa circospezione,  ma è un concetto che negli ultimi tempi si sta facendo sempre più chiaro: è difficile che il COVID-19 venga mai del tutto sradicato. Ma come già accaduto con l'influenza, potrebbe diventare un'altra malattia perfettamente gestibile..

A ribadirlo a Euronews è il professor Roland Kao, cattedra di epidemiologia veterinaria e scienza dei dati all'Università di Edimburgo: "è certamente una possibilità" spiega, che il mondo non si liberi mai del tutto del COVID-19 ma probabilmente "finirà per diventare più mite".

"Nello stesso modo - chiarisce -  in cui la pandemia di influenza che si verificò più di 100 anni fa ebbe tre ondate di infezioni, una per ogni inverno, per poi mitigarsi seguito".

Per questo, però, Kao sottolinea come "non siamo esattamente certi di cosa porterà con sé il prossimo anno".

"La previsione è che se aspettiamo abbastanza a lungo, la malattia migliorerà, ma potremmo non liberarcene mai. E questo andrebbe bene. Sarebbe un'altra forma influenzale da gestire".

Più di 3,7 milioni di persone hanno perso la vita a causa del COVID-19 dall'inizio della pandemia, con oltre 174,4 milioni di persone che hanno contratto la malattia.

L'attacco delle varianti

La maggior parte del mondo occidentale ha dovuto affrontare tre ondate della malattia, stimolate dall'emergere di varianti proprio quando i vaccini hanno iniziato ad essere distribuiti.

In Gran Bretagna, le restanti restrizioni COVID-19 - imposte per la prima volta a gennaio per frenare la diffusione della variante Alpha (britannica) - dovevano essere rimosse il 21 giugno, ma il governo ha già suggerito che uno slittamento potrebbe essere presto annunciato. 

Stando ai dati ufficiali, il Regno Unito ha uno dei più alti tassi di vaccinazione al mondo, con più del 77% della popolazione che ha ricevuto almeno una dose, e più del 54% ora completamente vaccinato.

Eppure, nella settimana precedente, sono stati registrati più di 44.000 nuovi casi, un aumento del 63% rispetto ai precedenti 7 giorni. 

Il salto nelle infezioni è attribuito alla variante Delta - precedentemente nota come variante indiana - che si pensa sia fino al 60% più trasmissibile del ceppo originale del virus. Secondo la Public Health England, il 94% dei casi attualmente sequenziati e genotipizzati in Regno Unito sono attribuibili a questo ceppo.

"Con il numero di casi di varianti Delta in aumento in tutto il paese, la vaccinazione è la nostra miglior difesa", ha detto in un comunicato la dottoressa Jenny Harries, capo esecutivo dell'Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito.

"Tuttavia - ha aggiunto -  pur riducendo il rischio di malattie gravi, la vaccinazione non lo elimina del tutto".

Ondata "in miniatura"?

I vaccini, ha concordato Kao, sono particolarmente efficaci nel prevenire il rischio di malattie gravi. L'evidenza mostra anche che offrono un certo grado di protezione contro la contrazione della malattia e una protezione parziale contro la trasmissione in avanti.

Una quarta ondata non è quindi impossibile, ma è probabile che abbia un aspetto molto diverso dalle precedenti.

Nel Regno Unito, il numero di casi confermati è salito del 63% di settimana in settimana, ma i ricoveri sono aumentati finora di poco più del 7%. Il numero di decessi è invece aumentato di meno del 2%.

"La cosa importante - chiarisce Kao - è che finché i vaccini che stiamo usando continuano a fornire almeno una certa protezione contro forme di malattia grave, allora una quarta ondata non sarà così grave"

"Potrebbero esserci molti casi, ma il numero di morti potrebbe essere inferiore, così come il numero di ricoveri in terapia intensiva" aggiunge. "Se questo è il caso, potremmo avere una grande ondata, che non metta però sotto sforzo il sistema sanitario, e non causi molti morti"

PUBBLICITÀ

L'epidemiologo ha però avvertito che "non siamo ancora al punto di saperlo con certezza".

Minaccia fantasma

Con il virus che muta e l'ineguale diffusione globale dei vaccini, c'è sempre il rischio che emergano altre varianti, più virulente e resistenti ai trattamenti.

A sei mesi dalla prima distribuzione dei vaccini anti-covid, circa il 12,3% della popolazione globale ha ricevuto almeno una dose, secondo Our World In Data, la maggior parte dei quali vive nelle nazioni ad alto reddito. Non si prevede che l'intera popolazione globale sia stata vaccinata almeno fino alla fine del 2022.

Ma una cosa positiva da tenere a mente, evidenzia Kao, "è che ovviamente più vaccini di successo abbiamo, che si avvicinino alla protezione ognuno in un modo diverso, maggiori sono le possibilità che alcuni di questi siano più altamente efficaci".

I produttori di vaccini stanno anche esaminando le varianti nel tentativo di creare sieri specifici per combatterle.

PUBBLICITÀ

"Con tutti questi sforzi - precisa Kao - aumentano le possibilità di individuare più rapidamente le varianti che destano preoccupazione, ma anche di rispondere più rapidamente ad esse".

Tuttavia, sradicare completamente la malattia è altamente improbabile.

"Per farlo con un vaccino - continua l'esperto  - si dovrebbe distribuirlo in tutto il mondo in modo completo e molto rapido, così da non dare al virus il tempo di sviluppare varianti abbastanza veloci da aggirarlo. Ed è possibile, ma richiederebbe un livello di coordinamento mondiale che attualmente non abbiamo, mentre il virus continuerà ad evolvere"

Ciò che significa, in effetti, è che fino a quando la malattia non sarà addomesticata in una versione più mite, è probabile che alcune restrizioni resteranno in vigore ancora per un bel po', compreso l'obbligo di indossare maschere in certi ambienti.

"I viaggi a lunga distanza sono ovviamente una grande cosa per far sì che queste varianti si diffondano rapidamente nel mondo. Quindi più restrizioni o requisiti come la quarantena o i test all'arrivo, questo tipo di cose potrebbero anche continuare", ha detto.

PUBBLICITÀ
Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Pronto soccorso al collasso in Italia e in Spagna: troppi ricoveri per virus influenzali e Covid

Focolai di polmonite in Cina. L'Oms rassicura: "Nessun nuovo patogeno"

Cina, aumento dei casi di polmonite tra i bambini. L'Oms chiede informazioni