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Lo Sputnik decollerà dall'Italia

Il vaccino russo Sputnik V
Il vaccino russo Sputnik V Diritti d'autore Matias Delacroix/Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved
Diritti d'autore Matias Delacroix/Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved
Di Euronews
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Prima in Europa, l'Italia produrrà il vaccino russo Sputnik V. L'accordo con una controllata della multinazionale Adienne Pharma&Biotech. "Dieci milioni di dosi prodotte entro l'anno". Bruxelles: "Non rientra nelle strategie UE, ma ogni stato può adottarlo in emergenza". L'EMA prosegue le verifiche

L'accordo con la Adienne Pharma & Biotech

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L'Italia sorpassa a destra Bruxelles e, nell'attesa del via libera dell'Agenzia europea dei medicinali, per prima nel Vecchio Continente, produrrà il vaccino russo Sputnik V. L'accordo strategico porta la firma del RDIF, il Russian Direct Investment Fund e della Adienne Srl: impresa di Caponago, non lontano da Monza, parte della multinazionale Adienne Pharma&Biotech.

Eraldo Peres/Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved
La produzione del vaccino russo Sputnik VEraldo Peres/Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved

10 milioni di dosi entro l'anno. "In Italia controllo della produzione e nuovi posti di lavoro"

Dieci milioni le dosi che saranno prodotte entro la fine dell'anno, secondo la Camera di commercio italo-russa, che ha dato la notizia e condotto le trattative insieme all'ambasciata Italiana a Mosca. L'accordo, ha specificato in un comunicato, consentirà all'Italia di controllare l'intero processo produttivo e genererà nuovi posti di lavoro. 

Il Tweet con cui la Camera di commercio italo-russa ha reso noto l'accordo

Bruxelles: "Non rientra nelle strategie UE, ma ogni Stato può adottarlo in emergenza"

 "Lo Sputnik non rientra al momento nelle nostre strategie" ribadisce intanto la Commissione Europea. In attesa dell'EMA, che sta verificando la conformità del vaccino russo agli standard UE, sempre Bruxelles ricordano: "Resta possibile l'autorizzazione per uso d'emergenza, ma sotto la responsabilità dei singoli stati".

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