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Boris Johson si lancia nel primo vero comizio dallo Yorkshire: "meglio morto in un fosso" che l'UE

Boris Johson si lancia nel primo vero comizio dallo Yorkshire: "meglio morto in un fosso" che l'UE
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Di Simona Zecchi
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A rendere più amaro il momento per Johnson anche la reazione del fratello Jo che, con un atto drammatico, annuncia le dimissioni dal governo, dal gruppo, e dal seggio parlamentare

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"I'd rather be dead in a ditch", "Preferisco morire in un fosso". Con queste parole dai toni forti, non nuovi da parte del Premier britannico, Boris Johnson, è stata tinta la giornata del  Regno Unito che, sotto la sferza delle ultime battute che stanno lacerando il parlamento britannico, vede avviarsi la campagna elettorale di BoJo. Il comizio, se così si puo chiamare, avviene nello Yorkshire e da lì il premier ribadisce che le elezioni, prima di fine ottobre, sono l'unica strada per "dare al Paese una scelta".

"Non voglio affatto andare ad elezioni, ma francamente non riesco a vedere un'alternativa. L'unico modo per sistemare la cosa è andare avanti e prendere la decisione: volete che questo governo ci conduca fuori il 31 ottobre o volete che siano Jeremy Corbyn e il partito laburista a prendere parte a quel summit cruciale il 17 ottobre? Volete che consegnino all'Ue il controllo di tutto e ci facciano restare dentro dopo la data fatidica?" ha attaccato Johnson utilizzando Corbyn anche come grimladello ideologico -per il profilo di sinistra radicale e le divisioni che suscita-.

Sconfitto alla Camera sulla legge anti-no deal promossa dai suoi contestatori e, poi, sulla prima mozione messa ai voti per poter indire le elezioni il 15 ottobre, il premier britannico resta stretto all'angolo, dunque, e a rendere più amaro il momento per Johnson anche la reazione del fratello Jo, che, con un atto drammatico, annuncia le dimissioni dal governo, dal gruppo, e dal seggio parlamentare.Insomma dalla scena politica tutta perché lacerato dal dramma familiare e politico della intera situazione.

A inviare invece il sostegno al premier messo all'angolo, è Donald Trump che tramite il vice Mike Pence, fa sapere che gli Usa sostengono la decisione del Regno Unito di lasciare l'Unione Europea e aggiunge Pence "gli Usa sono pronti a negoziare immediatamente un accordo di libero scambio".

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