L'azienda responsabile ha riportato due condanne tra i suoi alti dirigenti
Dieci persone sono state condannati nel processo per il disastro ambientale di Ajka, in Ungheria, dove nel 2010 un incidente in una fabbrica di alluminio finì per inondare le campagne circostanti con una massa di acque e fanghi rossi altamente tossici e corrosivi
"La negligenza degli imputati contribuì alla catastrofe - ha detto il giudice - dal momento che ignorarono i segnali premonitori che indicavano l'imminente collasso della diga. Disinformarono inoltre la popolazione e le autorità circa la quantità e la natura delle acque liberate"
L'incidente avvenne a mezzogiorno del 4 ottobre 2010 quando un vasto bacino di decantazione di fanghi cedette improvvisamente liberando una massa d'acqua e fanghi alcalini e corrosivi pari a quasi un milione di metri cubi, uccidendo 10 persone - tra le quali un bimbo di 14 mesi - e ferendo più di 200.
Tra i 15 imputati ci sono due ex dirigenti dell'azienda condannati a due anni e mezzo di reclusione 8 di loro sono stati sospesi o rimproverati. 5 persone sono state rilasciate.
Il tribunale ha stabilito che i dirigenti e i dipendenti dell'azienda hanno infranto numerose regole per quanto riguarda lo stoccaggio e la manipolazione dei fanghi e dell'acqua residuati dalla produzione di allumina, la principale materia prima per la produzione di alluminio. Le sentenze possono essere impugnate.