Francia, Macron annuncia la scuola dell'obbligo a partire dai 3 anni

Francia, Macron annuncia la scuola dell'obbligo a partire dai 3 anni
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Di Vincent CosteLillo Montalto Monella Agenzie:  AFP, EFE, Alice Cuddy
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Una misura più simbolica che altro visto che quasi la totalità dei bambini francesi a 3 anni già frequenta la materna

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L'età per la scuola dell'obbligo in Francia si abbasserà dai sei a tre anni a partire dall'inizio dell'anno scolastico 2019, lo ha annunciato oggi il Presidente Macron. La misura è piuttosto simbolica, in realtà, in quanto il suo obiettivo principale è quello di riconoscere ll ruolo della scuola materna, già frequentata da quasi tutti i bambini a quest'età.

Infatti, secondo i dati del Ministero dell'Istruzione francese, nel 2014 l'11.8% dei bambini di età compresa tra i 2 e i 3 anni e la quasi totalità di quelli tra i 3 e i 5 anni risultano iscritti alla scuola materna. Un rapporto dell'OCSE ha rilevato nel 2017 che una percentuale vicina al 100% dei bambini di 3 anni è "scolarizzata", mentre la media OCSE si aggira intorno al 70%.

In Italia, il tasso di iscrizione (anno 2014) per i bambini sotto i 3 anni è di poco superiore al 20% ma schizza oltre il 90% al compimento del terzo anno di età. Tra i Paesi nel mondo più "indietro", da questo punto di vista: Irlanda, Messico, Grecia e Stati Uniti con tassi di iscrizione al compimento dei 3 anni inferiori al 50%. In Turchia, addirittura, siamo sotto al 10%.

L'annuncio, il primo del genere dal 1882, in Francia, è stato dato ufficialmente martedì mattina, 27 marzo, dal Presidente della Repubblica, Emmanuel Macron, in occasione dell'apertura del raduno nazionale della Scuola Materna. Più di 300 personalità, esperti, specialisti dell'infanzia e insegnanti prendono parte alla due giorni di lavori organizzata a Parigi. Vari i temi all'ordine del giorno tra cui lo sviluppo della memoria, del sonno e della salute dei bambini di età compresa tra 0 e 6 anni.

Il Ministro dell'Istruzione, Jean-Michel Blanquer, che ha organizzato l'evento, ha definito la scuola materna come "potenzialmente il più potente mezzo di eguaglianza e di progresso sociale di cui disponiamo".

La lista dei perché twittata da Macron

Il Presidente francese ha usato Twitter per elencare una lista delle ragioni dietro questa riforma. "A cosa serve andare a scuola?"

Macron intende fare della scuola "il luogo della vera uguaglianza", ha detto nel suo discorso, e allo stesso tempo vuole che l'educazione pre-elementare "non sia più considerata come un espediente per tenere i bambini di giorno".

"L'obiettivo è quello di affermare l'identità propria della scuola materna come vera scuola volta all'acquisizione della lingua e alla realizzazione del bambino", scrive EFE. Il governo calcola che la misura richiederà la creazione di 800 nuovi posti di lavoro e riguarderà circa 26mila bimbi.

La riforma segue una serie di misure del governo nel campo dell'educazione. Tra esse, il raddoppio delle classi preparatorie alla scuola elementare nelle zone svantaggiate, la modifica delle procedure d'accesso all'università, la riforma del baccalauréat e della formazione professionale.

L'annuncio pone le sue basi teoriche negli studi che dimostrano che la "stimolazione precoce del bimbo da 0 a 5 anni contribuisce al buon esito scolastico", particolarmente "significativo per i bambini di famiglie svantaggiate".

L'esempio (opposto) finlandese e il parere degli esperti

A livello europeo, l'età di inizio della scuola dell'obbligo varia dai 4 anni del Lussemburgo ai 7 anni di Svezia, Bulgaria e Finlandia. La maggioranza dei Paesi, inclusa l'Italia, opta per la scolarizzazione obbligatoria a partire dai 6 anni. In Francia l'obbligo termina a 16 anni.

In Finlandia, il cui sistema educativo è spesso in cima alle classifiche europee e globali, la scuola dell'obbligo potrebbe formalmente iniziare, dunque, 4 anni dopo la Francia. 

I bambini finlandesi hanno mezza giornata di scuola dell'infanzia obbligatoria all'età di sei anni, che secondo l'esperta di educazione Pasi Sahlberg è per lo più basata sul gioco, concentrata sul rafforzamento delle abilità sociali e l'identificazione di eventuali difficoltà di apprendimento o di sviluppo che possono sorgere in seguito.

"C'è una ragione universale per iniziare la scuola più in là con l'età, e si spiega con l'età evolutiva in cui i bambini imparano a fare astrazioni e cose concettuali, come leggere o rapportarsi con alcune idee matematiche", ha spiegato a euronews.

Secondo Sahlberg, se i primi tre anni di scuola dell'obbligo in Francia fossero basati sul "gioco, sull' attività fisica, su musica, arte e sull'aiuto asviluppare sani livelli di autoconsapevolezza e buone abilità sociali", allora la riforma potrebbe essere molto utile.

"La ricerca è molto chiara: aiutare i bambini a sviluppare queste abilità e abitudini mentali attraverso il gioco nei primi anni di vita si associa ad una migliore ricchezza, benessere, creatività e autocontrollo negli anni successivi", ha detto.

Tuttavia, ha aggiunto, qualsiasi sforzo per trasformare l'educazione materna in una "nuova scuola primaria" sarebbe un "grande errore".

Yoshie Kaga, specialista di temi educativi all'UNESCO, concorda che una scuola dell'obbligo fin dalla giovane età potrebbe essere positiva se condotta da insegnanti ben formati, con opportunità di apprendimento indoor e outdoor, e programmi di studi a sostegno dello sviluppo dei bimbi. Soprattutto in contesti familiari meno agiati i dove in famiglia si parlano lingue diverse rispetto al contesto sociale. 

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Kaga ha rimarcato però che se il livello di istruzione prescolare fosse basso, sarebbe meglio per i bambini rimanere a casa. Ha aggiunto che le famiglie che hanno scelto di non mandare i loro figli alla materna in età prescolare potrebbero avere delle difficoltà ad accettare le nuove regole.

Macron alla conferenza sull'educazione della CNAM, Parigi - Foto Ludovic Marin/Pool via Reuters

Tornando alla Francia, secondo il neuropsichiatra Boris Cyrulnik, oggi il 20% dei piccoli ha difficoltà a scuola. Con un maestro ogni 22 bambini, la Francia ha un rapporto alunni-insegnanti più debole rispetto alla media dell'Unione Europea (1 su 13) secondo una recente nota di France Stratégie.

Francette Popineau, alla guida del sindacato degli insegnanti della scuola primaria, Snuipp-FSU, ha detto che "per noi il problema non è l'età dell'obbligo a 3 anni, che c'è già per via dell'alta adesione, quanto... come si fa? Con quanti studenti per classe, quali investimenti, quale formazione per gli insegnanti?".

Alla fine del rendez-vous parigino, il Ministro dell'Istruzione potrebbe annunciare una riforma per promuovere una maggiore specializzazione degli insegnanti delle scuole primarie.

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