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Il "pilota" di Rosetta Andrea Accomazzo racconta l'ultimo atto della missione

Il "pilota" di Rosetta Andrea Accomazzo racconta l'ultimo atto della missione
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Di Claudio Rosmino
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Ultimo conto alla rovescia per la sonda Rosetta. Venerdì 30 settembre, tra le 13 e le 13.30, secondo i programmi, giungerà il segnale di conferma che il satellite si è schiantato sulla superficie della cometa 67P Churyumov-Gerasimenko (la navicella non è progettata per un impatto).
Durante la fase di avvicinamento tutti i suoi strumenti saranno operativi, questo permetterà agli scienziati del team Rosetta di ottene preziose informazioni da distanza ravvicinata e chiudere in bellezza una missione durata più di dodici anni, nella fase operativa, e oltre due decadi se si considera anche la parte progettuale.

Il punto scelto per il touchdown è considerato dagli scienziati della missione un’autentica miniera d’oro a livello scientifico: si tratta di una regione denominata Ma’at che si trova intorno alla “testa” della cometa, una parte molto attiva in quanto vi sono grandi cavità di profonde centinaia di metri, dalle quali fuoriescono gas e detriti. Materiale che sarà importante analizzare per meglio capire l’attività di questo ammasso di polveri e rocce.

Some fun numbers about my journey to #67P and mission #LivingWithAComet. Details & higher res graphic: https://t.co/gXi4K6NY6Tpic.twitter.com/kQewioOL9D

— ESA Rosetta Mission (@ESA_Rosetta) September 27, 2016

L’obiettivo è quello di ottenere immagini ad alta risoluzione delle pareti di questi “pozzi” fino ad alcune decine di metri di profondità (tutto dipenderà dalla traiettoria di discesa). A dirigere la caduta controllata della sonda è Andrea Accomazzo, direttore di volo di Rosetta (http://blogs.esa.int/rosetta/). Accomazzo (nella foto) è stato il pilota della popolare navicella spaziale per tutti gli anni del suo avvicinamento alla cometa, dell’inserimento di Rosetta nell’orbita del corpo celeste e dell’atterraggio di Philae il 12 novembre 2014. Euronews ha raggiunto l’ingegnere di Domodossola, eletto scienziato dell’anno nel 2014 dalla rivista Nature, per avere la sua percezione di questo ultimo atto della missione.

Quale contributo sperate di ottenere, a livello scientifico, ‘posando’ la sonda madre sulla cometa?

La discesa finale di Rosetta ci permetterà di guardare la cometa nel suo interno.

A parte l’aspetto legato alla missione, c‘è anche un aspetto simbolico nel pensare che due macchine costruite dall’uomo viaggeranno per il cosmo su una cometa?

Diciamo che ricongiungere Philae e Rosetta sulla cometa ci sembrava il giusto modo di terminare le operazioni di volo.

La missione Rosetta è stata un successo, ma quanto tempo servirà per studiare tutti i dati raccolti? Potrebbero esserci ancora altre sorprese?

Abbiamo raccolto i pezzi del puzzle, sono i pezzi che volevamo. Ora dobbiamo risolverlo nella sua interezza, ma ci vorrà ancora qualche anno.

Perché questa missione ha avuto un successo popolare così elevato ?

Rosetta piace perchè è avventura, perchè è sognare in grande, perchè ha osato più di chiunque altro, pur nell’incertezza.

E’ stata la missione europea di maggior successo mediatico, come avete vissuto questa grande attenzione da parte dei media e del pubblico?

Con il moon landing Rosetta è la misisone che è entrata nelle case, e nel cuore, di tutti. Per noi un ulteriore motivo di orgoglio.

A livello personale come ha vissuto tutti questi anni dietro Rosetta ?

È stato un privilegio prendere parte a un tale progetto, anzi a un sogno del genere.

Quali i momenti più duri o impegnativi professionalmente?

Penso ai problemi con la propulsione, le diffcoltà nel trovare orbite fattibili e utili per gli scienziati. Tante diffcoltà, ma tutte superate con uno spirito di team unico.

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E il momento più bello ?

Il più bello è quello che deve ancora venire, il più emozionante, invece, è stato l’uscita dall’ibernazione: in quel caso o si vince o si perde.

"Rosetta's Grand Finale on 30 Sept." https://t.co/OsF3y0A8ea on LinkedIn</a></p>&mdash; AndreaAccomazzo (AndreaAccomazzo) September 28, 2016

The final countdown è in corso. Come pensa che si sentirà la mattina del 30 settembre?

Sarò pervaso da emozioni contrastanti: un velo di tristezza per qualcosa che se ne va, ma un’immensa gioia e soddisfazione per avere portato a termine qualcosa di eccezionale.

Dopo il touchdown quale sarà il tuo primo pensiero?

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Penso che cercherò conforto nelle persone con le quali ho dedicato una vita a questo progetto.

Rosetta resterà per sempre nel cuore di Andrea Accomazzo o lo scienziato è già pronto alla prossima sfida?

Penso che niente riuscrà a scalzare Rosetta dal mio cuore, anche se sono già al lavoro, da molto tempo, per le nuove sfide verso Marte, Mercurio, e Giove.

Cosa vorresti che questa missione abbia trasmesso al grande pubblico e in particolare ai più giovani?

La voglia di sognare in grande e di aspirare ai propri sogni, qualsiasi essi siano, anche se appaiono impossibili.

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Cosa rappresenta per te lo Spazio, oltre che il luogo dove si concretizza il frutto del tuo lavoro?

È il nostro ambiente visto in grande: è li che viviamo e quindi è giusto esplorarlo, chi non vuole conoscere il posto dove vive?
Ma più di tutto per me è il posto dove sognare, e siccome non ha confini .. niente limiti ai sogni !!!

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