L’Isis ha rivendicato la strage nel club gay Pulse di Orlando, dove 50 persone sono state uccise e 53 ferite. Il più grave massacro negli States dall’11 settembre 2001.
Una rivendicazione che secondo gli inquirenti è credibile, anche se è probabile che non sia stato il gruppo terrorista a preparare l’attacco: si sarebbe trattato di un lupo solitario, che dall’Isis ha forse avuto lo stimolo ad agire ma avrebbe deciso da se obiettivo e modalità. “Era un soldato del Califfato”, ribadisce al-Bayan, l’organo di propaganda dell’Isis.
Omar Mateen, 29 anni, nato a New York da genitori afghani, era entrato nel club con una mitragliatrice d’assalto e una pistola, e aveva tenuto in ostaggio gli avventori per oltre due ore, fino a quando le forze speciali hanno lanciato l’assalto, uccidendolo.