La Grecia chiede aiuto all'Europa per il controllo delle frontiere. A rischio la sua partecipazione in Schengen

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Di Euronews
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Criticata per la gestione delle sue frontiere, la Grecia ha finalmente chiesto l’assistenza del personale europeo, mentre migliaia di rifugiati sono

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Criticata per la gestione delle sue frontiere, la Grecia ha finalmente chiesto l’assistenza del personale europeo, mentre migliaia di rifugiati sono bloccati al confine con l’ex repubblica yougoslava di Macedonia.

Il governo macedone ha lasciato passare solo siriani, iracheni e afgani, in fuga dalle guerre, scatenando le proteste degli altri migranti.

Le guardie europee del corpo di frontiera Frontex saranno ora inviate al confine nord tra la Grecia e l’ex repubblica yugoslava di Macedonia per aiutare i greci nelle operazioni di registrazione dei migranti.

La Grecia ha ugualmente richiesto l’intervento del personale europeo per la gestione dell’emergenza migratoria nelle isole greche. Gli ufficali europei- ha precisato Atene- saranno di supporto per l’identificazione dei rifugiati, mentre il controllo delle frontiere resta di competenza greca.

Diversi paesi europei di destinazione dei rifugiati avevano criticato la scarsa efficienza dell’amministrazione greca nella gestione dei flussi migratori e minacciato di sospendere la Grecia da Schengen.

La questione è stata discussa dai ministri degli interni europei a Bruxelles..
Quello che hanno sottolineato diversi Stati membri sono i problemi di sicurezza dopo gli attentati di Parigi, ma anche l’incapacità della Grecia nel proteggere le frontiere esterne dell’UE. Ci siamo collegati con Atene per discuterne con il ministro greco delle immigrazione Yiannis Mouzalas.

Efi Koutstokosta, euronews:
“C‘é un documento interno dell’Unione europea che ha messo in dubbio l’integrità della zona Schengen parlando dell’estensione dei controlli alle frontiere interne per due anni a causa dell’incapacità di alcuni Stati membri nel proteggere i confini esterni. Come risponde?”

Ioannis Mouzalas, ministro greco dell’immigrazione:
“Qual è il punto debole della Grecia nella protezione delle frontiere esterne dell’Unione europea? Questa è una domanda che ci chiediamo spesso. Proteggiamo perfettamente le nostre frontiere terrestri con la Turchia, a nord. Per quanto riguarda le nostre frontiere marittime, non c‘è altro modo per renderle sicure che non salvare le persone in mare. E’ vero quel che ha detto sul documento di Schengen. Vedremo presto. Noi pensiamo che questo vada completamente al di là dalla realtà e che la fuga di notizia sia un tragico errore”.

Efi Koutstokosta, euronews:
“L’UE dice che la Grecia non accetta l’aiuto europeo per il controllo delle frontiere, questo significa Frontex e altre agenzie dell’UE”.

Ioannis Mouzalas, ministro greco dell’immigrazione:
“Ci dicono che non abbiamo chiesto la protezione civile. Lo abbiamo fatto”

Efi Koutstokosta, euronews:
“Sì, ma perché ora?”

Ioannis Mouzalas, ministro greco dell’immigrazione:
“Perché dovevamo essere in grado di sapere cosa esattamente chiedere, dovevamo avere l’organizzazione per ricevere gli aiuti. Ora, abbiamo un piano strategico per i cosiddetti hotspot, i centri di registrazione, la ridistribuizione nei campi, siamo in grado di conoscere abbastanza bene le nostre esigenze e abbiamo un meccanismo per la gestione. Tocca all’Europa ora di dimostrare che una tale mossa da parte nostra ha un senso. Voglio dire, che dobbiamo vedere quello che otterremmo da quello che abbiamo chiesto”

Efi Koutstokosta, euronews:
“Vorrei che lei commentasse una recente dichiarazione del presidente del Consiglio dell’Unione europea. Donald Tusk ha detto che i migranti dovrebbero essere detenuti per un massimo di 18 mesi, fino a quando non sono completamente identificati. La Grecia è disposta a fare una cosa del genere?”

Ioannis Mouzalas, ministro greco dell’immigrazione:
“Io le risponderò senza nemmeno sapere chi ha fatto questa proposta. Non è una proposta dell’Unione europea, non è una posizione dell’Unione europea, è in contrasto con la Convenzione di Ginevra e le Nazioni Unite e anche con il diritto dell’UE e la nostra legislazione nazionale. Se qualcosa del genere accadesse domani, ci sarebbe una battuta d’arresto, una deviazione dall’ Europa dell’Illuminismo come mi piace chiamarla, verso un’altra Europa”.

Efi Koutstokosta, euronews:
“Lei puo’ garantire che tutti i migranti siano sempre registrati in modo che possano andare tranquillamente nel resto d’Europa?”

Ioannis Mouzalas, ministro greco dell’immigrazione:
“Se dicessi si’ per tutti, o qualsiasi altro paese lo avesse detto, sarebbe una bugia. Soprattutto quando abbiamo dai 4.000 a 10.000 migranti e rifugiati ogni giorno. Lei non utilizza molto la parola “rifugiati”. Il 75% di loro che arrivano sono rifugiati. e vorrei aggiungere un’altra cosa.
Due degli otto terroristi che hanno commesso questo attacco terroristico in Francia sono giunti in Europa insieme ad altri migranti e sono stati registrati in Grecia in base ai trattati eureopei. Gli altri sei terroristi erano francesi e belgi. L’equazione tra i due terroristi e l’onda dei rifugiati è sbagliata e pericolosa quanto lo è collegare i francesi e i belgi al terrorismo.”

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