120,000 ricollocamenti. Il nuovo piano della Commissione alla prova degli Stati

120,000 ricollocamenti. Il nuovo piano della Commissione alla prova degli Stati
Di Arianna Sgammotta
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120.000 rifugiati da ridistribuire tra i Paesi membri non è che un passo iniziale. Parola di Angela Merkel, che ha espresso il suo apprezzamento per

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120.000 rifugiati da ridistribuire tra i Paesi membri non è che un passo iniziale. Parola di Angela Merkel, che ha espresso il suo apprezzamento per il nuovo piano della Commissione europea. Un passo in avanti rispetto ai 40.000 ricollocamenti proposti a maggio.

Per ora si sa quasi certamente che la totalità dei rifugiati proverrà da tre Paesi: Italia, Grecia e Ungheria. Berlino dovrebbe accoglierne poco più di 31.000, a Parigi ne spetterebbero 24.000, 15.000 a Madrid e 9.000 a Varsavia.

Per il Presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker, che in questo piano crede sin dall’inizio, il lavoro si annuncia molto difficile. Bruxelles pensa, già, a introdurre sanzioni per i Paesi che si rifiuteranno di accettare le quote nazionali di rifugiati da accogliere entro i loro confini.

Per l’Inviato Onu in Siria Staffan de Mistura i 28 stati membri potrebbero fare ancora molto di più:
“L’Europa potrebbe fare ancora di più e lo sappiamo tutti. Gli Stati potrebbero trovare un modello comune di accoglienza, come ha suggerito anche l’Agenzia Onu per i Rifugiati, così come potrebbe optare per aiutare economicamente, sul posto, i profughi”.

Il piano, che sarà discusso lunedì nel corso della riunione d’emergenza tra i ministri dell’interno europeo, dovrà superare l’ostilità del blocco dell’est guidato dall’Ungheria.

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