Macerie e detriti ovunque tratteggiano il paesaggio a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Qui la devastazione causata dai bombardamenti israeliani è evidente, nonostante sia stato indicato a più riprese come luogo sicuro per la popolazione civile. Tre persone sono morte mercoledì e altre sono ferite.
Si scava per cercare dispersi ed eventuali sopravvissuti, in migliaia sono in strada a osservare impotenti la distruzione che li circonda.
L'assalto aereo, terrestre e marittimo di Israele a Gaza ha ucciso più di 22.100 persone dal 7 ottobre scorso, due terzi delle quali donne e bambini. La campagna ha spinto circa l'85 per cento della popolazione di Gaza ad abbandonare le proprie case, costringendo centinaia di migliaia di persone in rifugi sovraffollati o in tendopoli nelle aree sicure designate da Israele, che l'esercito ha comunque bombardato.