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Il parlamento europeo vota la riforma della PAC, ma questa non piace a tutti gli agricoltori

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Di Gregoire Lory
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Secondo alcuni la PAC (Politica Agricola Comune) aiuta solo i giganti dell'agroalimentare europeo. L'eurocamera si difende

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Il Parlamento Europeo convalida la riforma della PAC. Questa nuova fase della politica agricola comune mira ad essere più rispettosa del clima, più equa nei confronti delle piccole aziende agricole e dei giovani agricoltori. Ma per questo giovane dirigente di un'azienda agricola biologica di 8 ettari, i conti non tornano.

Tijs Boelens, produttore - de Groentelaar: "Siamo di nuovo noi che non riceviamo nulla. Siamo di nuovo noi che non siamo aiutati! Questa nuova riforma della PAC è come al solito. Sono sempre i più grandi a guadagnarci. Diamo soldi ai ricchi con questa PAC! Non so se i cittadini dell'Unione europea ne sanno qualcosa. Stiamo dando soldi pubblici a persone che hanno già molti soldi".

Questa cooperativa ha una sessantina di prodotti, ma riceve a malapena 2.500 euro l'anno di aiuti europei. A 27 anni, Anna deplora le difficoltà incontrate dai giovani agricoltori.

Anna Panier, produttrice - de Groentelaar: "Già per giovani come noi è molto difficile ambientarsi. Non abbiamo terra, non abbiamo fattorie, non abbiamo strutture. Operiamo con tende di plastica,. Usiamo container come capannoni. Facciamo come possiamo. Abbiamo un lato poetico, ma preferiremmo lavorare in stalle con magari un cemento liscio e semplicemente pratiche".

Per i rappresentanti delle principali organizzazioni e cooperative agricole è tempo di andare avanti. il capitolo dei negoziati aperti nel 2018 si deve chiudere.

Pekka Pesonen, Segretario generale del Copa-Cogeca: "Per le parti interessate non è mai abbastanza. Abbiamo tutti le nostre ambizioni, ma questo sul compromesso che è stato raggiunto è quacosa con cui dobbiamo convivere. Lo riteniamo un buon compromesso dove la maggior parte delle problematiche sono stati affrontate e noi ci impegniamo a far rispettare gli obiettivi".

Critiche ambientali e sociali vengono ascoltate dal Parlamento europeo. Per uno dei relatori del progetto, questa riforma porta però alcune certezze.

Eric ANDRIEU, eurodeputato (S&D), relatore per il testo sulla PAC dedicato alle organizzazioni comuni di mercato: "Per la prima volta dall'inizio della riforma, avremo più regolamentazione che deregolamentazione. La pandemia ci ha dimostrato ancora una volta che i mercati, e in particolare quelli agricoli, sono strutturalmente instabili. Abbiamo mercati instabili, abbiamo bisogno di regolamentazione e strumenti di gestione delle crisi che garantiscano i redditi degli agricoltori”.

Tra il 2021 e il 2027 venrrano spesi 386,6 miliardi di euro per la politica agricola. ovvero poco meno di un terzo del bilancio europeo (31,95%). La riforma entrerà in vigore nel 2023.

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