(ANSA) – NAPOLI, 30 AGO – Uccisa a sei anni perché si era
ribellata all’ennesima violenza sessuale. Risale al 2014
l’omicidio di Fortuna Loffredo, l’orrore che, per primo,
concentrò i riflettori della cronaca nazionale sul Parco Verde
di Caivano, e che è stato rievocato più volte dopo la scoperta
degli abusi di gruppo sulle due cuginette. Una ferita ancora
aperta che la gente e il parroco don Maurizio Patriciello
ricorderanno anche domani alla premier Giorgia Meloni, per
sottolineare quanto poco sia stato fatto, nei 9 anni dopo quel
delitto, per alleviare le condizioni di degrado e abbandono del
quartiere. Fortuna Loffredo fu scaraventata giù dall’ottavo
piano del palazzo dove abitava da Raimondo Caputo, un vicino di
casa che da tempo abusava della bambina. Per quel delitto l’uomo
è stato condannato in via definitiva all’ergastolo; la
Cassazione ha confermato anche i 10 anni inflitti in primo e
secondo grado a Marianna Fabozzi, la compagna di Caputo.I due
tentarono inizialmente di accreditare la tesi dell’incidente, ma
le indagini – rese più complesse dal clima di omertà nel
quartiere – svelarono ben presto una realtà diversa. La famiglia
di Fortuna era già stata segnata dal dolore il 27 aprile 2013
quando un fratellino della bimba, Antonio, di tre anni, era
morto cadendo dal balcone. Per questo secondo caso Caputo e la
Fabozzi sono finiti sotto processo e assolti nel 2021.Dal
giudizio sull’omicidio di Fortuna emerse un quadro di ripetute
violenze sessuali commesse da Caputo anche su altre due bambine.
Abusi di cui si vociferava nel Parco Verde di Caivano, ma che
nessuno aveva avuto il coraggio di denunciare, anzi: l’indagine
sulla morte di Fortuna fu costellata di tentativi di depistaggio
e false dichiarazioni da parte di chi conosceva le persone
coinvolte. Fu invece un’amichetta della vittima, sua coetanea, a
raccontare agli inquirenti le violenze subite dalla piccola.
Grazie all’aiuto di don Patriciello la mamma di Fortuna, Mimma
Guardato, si è trasferita da tempo in un’altra regione e sta
costruendo una vita diversa per sé e per i due figli maschi.
Anche la madre di una delle due cuginette vittime del branco
vorrebbe fare altrettanto, e ha chiesto alle istituzioni un
aiuto in tal senso. (ANSA).
A Caivano l'orrore per Fortuna è una ferita ancora aperta

A sei anni fu uccisa per essersi ribellata agli abusi
Di ANSA
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