Identificato l'attentatore di Bruxelles

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Di Euronews
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È un trentaseienne di origini marocchine, l’attentatore di Bruxelles ucciso dalla reazione delle forze di sicurezza mentre tentava di compiere un attentato nella Gare Centrale.

Secondo le autorità belghe, che non hanno rivelato la sua identità, l’uomo aveva precedenti per reati sessuali e di droga ma non era mai stato segnalato per il rischio di radicalizzazione.

Il procuratore federale Eric Van der Sypt ha sottolineato che l’uomo aveva l’intenzione di causare molti più danni, e ha smentito che abbia indossato cinture esplosive, confermando però la presenza di un ordigno artigianale, potenziato con bombole di gas e chiodi. Alcuni testimoni hanno poi confermato che l’uomo abbia inneggiato ad Allah prima di scagliarsi contro gli agenti della sicurezza.

Intanto, una volta conclusi i rilievi sul luogo dell’incidente, la stazione ha ricominciato a funzionare, seppure tra misure di sicurezza e controlli preventivi intensificati.

Un ritorno alla normalità in tutta fretta, che il premier Charles Michel, rivendica come un segno di saldezza di nervi.

“Molto in fretta, stamattina, siamo stati in condizioni di riaprire alla circolazione i trasporti pubblici, dimostrando così una capacità di restare calmi e lucidi davanti alle minacce, e fortemente determinati a proteggere le nostre libertà e i nostri valori”.

L’attentatore abitava nel quartiere di Molenbek, lo stesso da cui venivano tutti i kamikaze degli attacchi di marzo del 2016 e alcuni di quelli che hanno agito a Parigi.

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