A tre settimane dall’apertura degli Europei di calcio, in Francia l’emergenza carburanti si fa ancora più dura.
A tre settimane dall’apertura degli Europei di calcio, in Francia l’emergenza carburanti si fa ancora più dura.
Il trenta per cento dei distributori del paese sono rimasti a secco, e la protesta contro la riforma del mercato del lavoro non accenna a placarsi.
E per la prima volta il premier Valls apre alle modifiche del testo.
“Il progetto di legge sul lavoro andrà al Senato dove c‘è una maggioranza di destra. Il Senato modificherà il progetto e ovviamente nella direzione opposta a quello che noi proponiamo e opposta a quello che chiedono gli stessi manifestanti. E’ fuori discussione tornare indietro, si può però migliorarne il testo”.
Intanto la mobilitazione sindacale si estende. In 19 centrali nucleari è passata la proposta di entrare in sciopero.
La protesta, giunta al suo ottavo giorno, è sfociata anche nel blocco di un ponte in Normandia
E tra i lavoratori in sciopero cresce la rabbia.
“Il ricorso del governo all’articolo 49 cancella ogni possibilità di compromesso. Non siamo noi a rifiutare di confrontarci col governo. Loro hanno forzato la mano applicando l’articolo 49, e noi siamo molto delusi. E’ un vuoto di democrazia e di confronto coi lavoratori”.
Secondo un sondaggio diffuso ieri, sette francesi su dieci chiedono al governo il ritiro della riforma.