La sfida di Tokyo: "Così diventeremo il primo polo finanziario mondiale"

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Incentivi alle imprese straniere e creazione di zone economiche speciali. L'offensiva della capitale giapponese per superare New York, Londra e Hong Kong

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Tokyo ha 37 milioni di abitanti e un PIL che che da solo equivale a quello di tutto il Messico. Numeri che alimentano le ambizioni della capitale giapponese: sorpassare New York, Londra e Hong Kong, per affermarsi come primo polo finanziario al mondo.

“In questi ultimi anni una decina di zone economiche speciali sono state istituite a Tokyo – ci racconta l’inviato di euronews, Serge Rombi, dal quartiere di Toranomon -. L’obiettivo è creare un vero ‘eco-sistema’ favorevole al business internazionale, che attirari investitori e imprese stranieri e – allo stesso tempo – ne incentivi l’interazione con le aziende locali”.

Per scoprire cosa cercano (e trovano) le imprese straniere che vogliano insediarsi a Tokyo, ci rechiamo nel quartiere di Shinjuku. È qui che il quinto produttore mondiale di farmaci generici ha di recente impiantato il suo centro di ricerca e sviluppo. Il Giappone è il secondo più importante mercato al mondo di prodotti legati alla sanità, ma a pesare sono stati anche i vantaggi offerti da questa zona commerciale.

“Abbiamo beneficiato di due mesi di affitto gratuito e di una grande flessibilità per tutti i lavori di ristrutturazione – spiega il presidente di ASPEN Giappone, Philippe Auvaro -. Quando abbiamo allestito le aree di lavoro, ‘Shimas’ in giapponese, e il cablaggio era già stato predisposto. E tutto questo ha abbattuto i costi che abbiamo dovuto sostenere”.

Un servizio di consulenza gratuito in inglese, sovvenzioni per il trasferimento e il reclutamento sono altri dei vantaggi offerti alle imprese straniere che decidano di stabilirsi in queste zone economiche speciali. Il disbrigo di tutte le pratiche amministrative è poi affidato a un unico ufficio.

“In passato ci volevano tre settimane per impiantare un’impresa qui a Tokyo – racconta il governatore della capitale giapponese, Yoichi Masuzoe -. Grazie a questo sportello unico bastano ormai otto giorni, talvolta anche cinque. Ed è a questo traguardo che ambisco!”.

Settori più dinamici sono a Tokyo quelli della sanità, delle attività legate alla tutela ambientale e dell’information technology. A quest’ultimo appartiene anche una piccola e media impresa indiana, specializzata nell’adattamento linguistico dei software, che ha scelto il Giappone per la qualità dei servizi e il favorevole contesto economico.

“Il Giappone si sta sempre più ‘globalizzando’ – dice David Crouch, amministratore delegato di LinguaNext -: aprendo cioè all’acquisto di beni e servizi che provengono da paesi lontani. Ritengo che per le compagnie straniere questa sia un’ottima occasione per colmare un vuoto sul mercato giapponese”.

Se le imprese straniere scelgono Tokyo è però anche perché guida la classifica delle città più sicure al mondo e quella delle metropoli meno inquinate. Contro il diesel è stata lanciata una vera e propria crociata, che ha prodotto un positivo impatto anche sulla circolazione.

“A Tokyo il traffico non è più un problema – dice ancora il governatore Yoichi Masuzoe
-. E’ fantastico. In città come Berlino, Roma, Parigi, non si è mai vista una cosa del genere”.

Prossima tappa nella scalata di Tokyo è un accordo di libero scambio, che il governo giapponese conta di siglare con l’Europa.

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