Parte integrante dell’identità americana, il corpo dei Marines rischia di cadere sotto i tagli che prendono di mira anche la Difesa. Negli ultimi 2
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Parte integrante dell’identità americana, il corpo dei Marines rischia di cadere sotto i tagli che prendono di mira anche la Difesa.
Negli ultimi 2 anni, gli effettivi sono passati da 202 mila a 184 mila, nei prossimi due è previsto un’ ulteriore sforbiciata che li porterà a 182 mila.
Come conciliare i tagli al bilancio Federale con un corpo che è il simbolo stesso della forza e efficienza militare d’oltre Atlantico.
Chi intraprende questa carriera risponde di sicuro a una sorta di chiamata:
Andrew McCormack, Tenente: “Essere un marine è uno stato mentale e fisico, devi sapere che la tua missione non è mai finita”.
Dane Hanson, Tenente colonnello:
“Sapevo che sarebbe stata una sfida arruolarmi in questo corpo, una sfida fisica intellettuale e morale. Penso che non sia possibile fare la stessa esperienza altrove, per di più lavoriamo con i migliori che ci siano negli Stati Uniti in questo momento”.
Il tema sui tagli, che colpiscono anche la Difesa, si è insinuato nel dibattito elettorale che porterà nell’autunno del 2016 alle elezioni presidenziali.
Chi chiede una presenza più significativa delle truppe americane all’estero, fa i conti senza l’oste.
In questa caserma di Quantico in Virginia, vengono addestrate circa 1800 reclute ogni anno.
Luwanda è pronta a partire:
“L’allenamento e le esercitazioni sono costanti. Ripongo molta fiducia nei miei capi che partiranno oltre oceano per combattere insieme a me. Userò quanto imparato per tornare sana e salva”.
I marines sono divisi in sette unità di intervento rapido, pronti a entrare in azione in ogni angolo del mondo
Stefan Grobe, euronews:
“Le minacce cambiano costantemente, i Marines restano uno dei pilastri portanti delle Forze armate americane.
Gli ufficiali sono addestrati per riuscire sul campo anche se devono fare scelte difficili.
Per questo godono del pieno rispetto dalla grande maggioranza degli americani”.
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Posted by euronews on Thursday, 30 July 2015
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Posted by euronews on Thursday, 30 July 2015