Consiglio europeo, i leader dell'Ue discuteranno di rompere il tabù dei bond per la difesa

Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel parla con il primo ministro estone Kaja Kallas durante il vertice EUCO di febbraio
Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel parla con il primo ministro estone Kaja Kallas durante il vertice EUCO di febbraio Diritti d'autore Alexandros Michailidis/Alexandros Michailidis
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Di Mared Gwyn JonesEuronews
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

La prospettiva altamente divisiva di utilizzare i cosiddetti Eurobond per finanziare gli sforzi per aumentare le capacità di difesa dell'Ue sarà ventilata durante l'incontro dei 27 leader del blocco giovedì a Bruxelles

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I 27 leader dell'Unione europea discuteranno di rompere il tabù dei bond per la difesa al vertice del Consiglio europeo in programma giovedì e venerdì a Bruxelles. Si tratta di un primo tentativo di testare la propensione degli Stati membri a emettere congiuntamente debito per sostenere l'industria della difesa del blocco, mentre la guerra infuria sul suo fianco orientale.

Il presidente francese Emmanuel Macron e la prima ministra estone Kaja Kallas hanno entrambi sostenuto l'idea in passato. Al vertice di febbraio Kallas ha suggerito che le obbligazioni dovrebbero ammontare a un totale di cento miliardi di euro.

Ma il tabù dell'emissione di debito comune a favore degli Stati membri sarà difficile da eliminare, dato lo scetticismo delle capitali più parsimoniose dal punto di vista fiscale.

"Bruxelles deve pensare a un'economia di guerra"

Un diplomatico di alto livello di un Paese dell'Ue settentrionale, parlando a condizione di anonimato, ha dichiarato di essere esitante a prendere in considerazione le obbligazioni per la difesa, sostenendo sia necessario piuttosto un approccio basato sul mercato e su maggiori investimenti privati.

Un altro diplomatico di alto livello ha affermato, tuttavia, che è necessario "avviare il dibattito" sui potenziali titoli di difesa, aggiungendo che con la Russia che gestisce un'economia di guerra, anche Bruxelles deve pensare seriamente a prepararsi ai propri conflitti

Nel suo invito ai leader, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel chiede "passi radicali e concreti" per mettere l'economia dell'Ue "su una base di guerra", e in passato ha chiesto obbligazioni di difesa europee per razionalizzare la spesa militare del blocco.

L'iniziativa fa parte di una spinta a trovare modi più innovativi e creativi per rifornire le scorte di difesa dell'Unione, che sono state prosciugate da quando l'invasione su larga scala dell'Ucraina da parte della Russia ha spinto gli Stati membri a inviare armi ed equipaggiamenti militari in aiuto di Kiev.

Il vertice arriva in un momento di progresso nel sostegno europeo all'Ucraina: lunedì il Coreper (il Comitato dei rappresentanti permanenti dell'Ue) hanno raggiunto un accordo su un fondo per le armi da 5 miliardi di euro, mentre mercoledì la Commissione europea ha proposto di utilizzare i profitti generati dagli asset russi immobilizzati negli Stati Ue per armare l'Ucraina. 

L'esecutivo dell'Ue ha anche annunciato mercoledì di aver incaricato l'ex primo ministro finlandese Sauli Niinistö di preparare un rapporto sulla preparazione della difesa civile del blocco.

La proposta dei bond è difficile da far passare

I cosiddetti "cinque frugali" - Austria, Danimarca, Finlandia, Paesi Bassi e Svezia - in passato si sono fermamente opposti all'emissione di debito pubblico comunitario in tempi di crisi economica, per timore che i Paesi più ricchi come loro venissero penalizzati. 

La pandemia da Covid-19 ha costretto per la prima volta l'Unione a infrangere il suo tabù sull'emissione di debito comune, con un accordo che prevedeva che la Commissione finanziasse l'importante piano di ripresa post-pandemica da 800 miliardi di euro, noto come Next Generation Eu, emettendo obbligazioni dell'Ue sul mercato dei capitali.

Sebbene il piano sia stato salutato come un successo e un balzo in avanti in termini di solidarietà finanziaria, l'aumento del costo dei prestiti ha fatto sì che il meccanismo costasse più del previsto, riducendo potenzialmente le prospettive di utilizzo in altre crisi future.

Un altro diplomatico di alto livello ha affermato che è "improbabile che la proposta di obbligazioni di Michel vada da qualche parte", dato che molti Stati membri non sono interessati ad aumentare il debito comune.

Alla ricerca di soluzioni alternative

Quattordici Stati membri hanno proposto un mezzo alternativo per aumentare la spesa per la difesa,chiedendo di modificare il mandato della Banca europea per gli investimenti per consentirle di finanziare investimenti in attrezzature e infrastrutture militari.

In una lettera indirizzata alla Bei, il gruppo di Paesi, tra cui Francia e Germania, hanno chiesto di "esplorare diverse possibilità che permettano alla Bei di investire in attività legate alla difesa al di là degli attuali progetti a duplice uso".

Un'altra iniziativa in discussione sarà il piano della Repubblica Ceca di consegnare decine di migliaia di proiettili di artiglieria supplementari alle forze armate ucraine per resistere all'offensiva russa.

Il ministro degli Esteri ceco Jan Lipavský ha dichiarato che il suo Paese invierà 300mila proiettili al fronte, con le prime consegne previste entro giugno.

Fonti diplomatiche di alto livello hanno suggerito che ben 20 Paesi dell'Ue potrebbero aderire all'iniziativa, che prevede l'acquisto di munizioni inutilizzate da Paesi occidentali non ancora noti. Danimarca, Belgio, Germania, Paesi Bassi e Svezia hanno già confermato la loro partecipazione.

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Gli altri temi sul tavolo del Consiglio europeo

Durante il vertice di due giorni i 27 leader decideranno anche se approvare la raccomandazione della Commissione di aprire i colloqui di adesione con la Bosnia-Erzegovina e se adottare il quadro di riferimento che dovrebbe guidare i colloqui di adesione con l'Ucraina e la Moldova.

Fonti diplomatiche hanno suggerito che nessun Paese dovrebbe bloccare la decisione sull'apertura dei colloqui con la Bosnia-Erzegovina, anche se in passato la candidatura del Paese ha incontrato opposizione.

I leader cercheranno anche di mettere da parte le loro divergenze sulla crisi che attanaglia il Medio Oriente e concorderanno di chiedere "un'immediata pausa umanitaria che porti a un cessate il fuoco sostenibile" nella Striscia di Gaza assediata.

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