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Morte Navalny, indignazione e accuse dall'Ue

Il leader dell'opposizione russa Alexei Navalny, morto venerdì in carcere
Il leader dell'opposizione russa Alexei Navalny, morto venerdì in carcere Diritti d'autore Alexander Zemlianichenko/Copyright 2021 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Alexander Zemlianichenko/Copyright 2021 The AP. All rights reserved
Di Mared Gwyn JonesVincenzo Genovese
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Gli esponenti delle istituzioni dell'Unione europea accusano il governo russo della morte del leader dell'opposizione Alexei Navalny

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Il decesso del dissidente, avvenuto a causa di una trombosi secondo fonti locali, ha suscitato indignazione a Bruxelles, con i rappresentanti delle istituzioni dell’Ue concordi nell'attribuire la responsabilità al presidente russo Vladimir Putin.

La reazione di Ursula von der Leyen

Condanna unanime

Per la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, Putin teme più di ogni altra cosa il dissenso interno.

Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo, definisce il dissidete appena deceduto "un combattente il cui coraggio sarà tramandato attraverso le generazioni", affermando che "la Russia si è presa la sua libertà e la sua vita, ma non la sua dignità".

Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ritiene il regime russo unico responsabile della morte di Navalny, che "ha combattuto per i valori della libertà e della democrazia".

Anche i deputati del Parlamento europeo condividono la condanna al Cremlino.

"Con Navalny è morta una delle nostre ultime speranze di avere un rapporto tra una Russia democratica e la nostra Europa. Con lui purtroppo se ne va anche questa opportunità: è un momento molto triste apure per noi europei", dice a Euronews Antonio López-Istúriz, parlamentare spagnolo del Partito popolare europeo che ha conosciuto personalmente Navalny.

Brando Benifei, capo delegazione del Partito democratico al Parlamento europeo, spera in proteste di massa in tutto il mondo contro la Russia dopo la morte del dissidente.

"Dobbiamo ricordare che Navalny era stato curato in un paese europeo, la Germania, dopo essere stato avvelenato e versare in gravi condizioni di salute a causa dell'azione criminale del Cremlino".

Navalny aveva ricevuto il Premio Sakharov per la libertà di pensiero, la più alta onorificenza del Parlamento europeo nel 2021, quando era già in prigione. A ritirarlo, allora, nell'emiciclo di Strasburgo, era stata sua figlia Daria Navalnaya. 

Le reazioni dai Paesi europei

"Alexei Navalny non è morto in prigione, è stato ucciso dalla brutalità del Cremlino e dal suo obiettivo di mettere a tacere l'opposizione ad ogni costo", ha dichiarato il presidente lituano Gitanas Nausėda.

La morte di Alexei Navalny è un altro oscuro promemoria del regime canaglia con cui abbiamo a che fare e del perché la Russia e tutti i responsabili devono essere chiamati a rispondere dei loro crimini", scrive invece il primo ministro estoneKaja Kallas, da poco inserita nell'elenco dei "ricercati" dal Cremlino per quelle che secondo Mosca sono tentativi di revisionismo storico.

"Il regime di Putin ha imprigionato e torturato a morte uno degli ultimi simboli della democrazia in Russia", le parole del primo ministro lettone Evika Silina. "Chiedo alla Russia di cessare la repressione dell'opposizione politica e di rilasciare tutti i prigionieri politici".

Tributi sono arrivati anche dai capi di governo di Belgio, Paesi Bassi, Cechia, Francia, Germania, Spagna e Svezia.

Nuove sanzioni alla Russia?

Un alto funzionario dell'Ue, parlando a condizione di anonimato, ha dichiarato il suo apprezzamento per la figura di Navalny Nel 2021, un anno prima dell'inizio della guerra in Ucraina, l'Unione aveva imposto sanzioni, tra cui divieti di viaggio e congelamento dei beni, ai funzionari russi responsabili della detenzione del dissidente nell'ambito della cosiddetta legge Magnitsky.

Ulteriori sanzioni erano state imposte a persone coinvolte nell'avvelenamento di Navalny nel novembre 2022. Ora le conseguenze di questa morte saranno discusse al prossimo consiglio dei ministri degli Affari esteri, a Bruxelles, lunedì 19 febbraio.

"L'Ue è pronta a valutare se sanzionare altre persone coinvolte in questo omicidio", dice il funzionario.

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