EventsEventi
Loader

Find Us

FlipboardLinkedin
Apple storeGoogle Play store
PUBBLICITÀ

Scontro tra popolari e socialisti sul parco naturale di Doñana

Il presidente dei popolari, il tedesco Manfred Weber, e quella dei socialisti, la spagnola Iratxe García Pérez
Il presidente dei popolari, il tedesco Manfred Weber, e quella dei socialisti, la spagnola Iratxe García Pérez Diritti d'autore European Parliament.
Diritti d'autore European Parliament.
Di Jorge LiboreiroVincenzo Genovese
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button

Attacco frontale della presidente di S&D Iratxe García Pérez al collega del Ppe Manfred Weber, che a sua volta aveva criticato la Commissione sul caso

PUBBLICITÀ

Il Parco nazionale di Doñana, in Spagna, è al centro di un'aspra contesa politica: non solo a Madrid, ma anche a Bruxelles, dove i leader dei principali partiti del Parlamento europeo si sono scambiati pesanti accuse e anche la Commissione è stata chiamata in causa.

Il parco controverso

All'origine della disputa ci sono le preoccupazioni espresse dalla Commissione per la situazione della riserva naturale, sempre più a rischio di prosciugamento a causa della siccità.

Il governo regionale dell'Andalusia, di centro-destra, medita un provvedimento di amnistia sull'irrigazione agricola intorno alla riserva, per sanare la posizione dei coltivatori di fragole che utilizzano l'acqua della zona protetta: il progetto non piace all'esecutivo comunitario, che potrebbe per questo fare causa alla Spagna.

Il governo di Madrid, di centro-sinistra, è fortemente contrario alla proposta di legge del governo andaluso, per ragioni ambientali. "Non ci sarà acqua. È impossibile", ha detto il vice primo ministro Teresa Ribera in una recente intervista al quotidiano El País.

La questione si è presto trasformata in uno scontro politico su scala nazionale.

"Vedo che il commissario si presenta sempre di più per fare campagna elettorale a favore di Pedro Sánchez"
Manfred Weber
Presidente del Partito popolare europeo

Scontro a muso duro

Per questo Manfred Weber, presidente del Partito popolare europeo, ha accusato la Commissione di "fare politica" e promuovere la campagna elettorale dell'attuale presidente spagnolo, il socialista Pedro Sánchez

"Abbiamo bisogno di una Commissione che cerchi di contribuire a soluzioni per riunire le persone, e non dividerle in base al colore politico".

Una critica molto dura e sorprendente, anche perché la Commissione è guidata da Ursula von der Leyen, che appartiene allo stesso partito di Weber.

L'obiettivo principale di Weber è Virginijus Sinkevičius, il commissario europeo per l'Ambiente, che ha tenuto incontri separati con i rappresentanti del governo andaluso e del gruppo S&D.

"Vedo che il commissario si presenta sempre di più con una maglietta rossa, per fare campagna elettorale a favore di Pedro Sánchez, invece di costruire soluzioni".

Le affermazioni di Weber hanno subito suscitato la reazione della sua omologa socialista, la presidente del gruppo dei Socialisti e democratici Iratxe García Pérez. "In politica, ci sono due cose da non fare mai: una è rendersi ridicoli. In questo caso, il Ppe le ha fatte entrambe".

"Non so dove il Ppe veda un comportamento elettorale nella risposta della Commissione. Hanno il problema di distorcere la realtà e considerano elettoralisti e socialcomunisti pericolosi tutti coloro che non la pensano come loro", ha detto García Perez a una radio spagnola. 

Le tensioni hanno costretto lo stesso Sinkevičius ad affermare su Twitter che la Commissione continua ad agire come "custode imparziale" dei trattati dell'Ue ed esecutore delle sentenze della Corte di giustizia.

Un portavoce della Commissione europea ha espresso un punto di vista simile, insistendo sul fatto che l'esecutivo "si attiene rigorosamente al suo ruolo istituzionale".

Preoccupazioni europee

La Commissione europea ha più volte ribadito la sua preoccupazione per le conseguenze dell'espansione dell'irrigazione nel Parco nazionale di Doñana, che ospita una delle zone umide più grandi d'Europa e detiene il titolo di Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco dal 1994.

Per decenni, la ricca biodiversità del parco è stata minacciata dall'agricoltura intensiva, dallo sfruttamento eccessivo, dal prosciugamento del mosto, dall'uso di pozzi illegali e dal continuo afflusso di turisti, che aggravano ulteriormente l'impatto dannoso del cambiamento climatico.

La Commissione ha lanciato l'allarme sullo stato di deterioramento della riserva naturale almeno dal 2014 e nel 2021 la Corte di giustizia europea ha condannato la Spagna per aver ignorato l'eccessiva estrazione di acqua a Doñana e non aver conservato le aree naturali protette.

Nella riunione a porte chiuse con Ramón Fernández-Pacheco, il consigliere andaluso per l'ambiente, il commissario Sinkevičius aveva avvertito di "effetti disastrosi" e "pressione eccessiva" sulle forniture idriche se la legge fosse approvata allo stato attuale.

PUBBLICITÀ

Pacheco si è detto aperto al dialogo ma ha sottolineato che l'attuale legge "non danneggerà assolutamente" l'ecosistema del parco perché i flussi d'acqua proverrebbero dalla superficie, piuttosto che dalle riserve sotterranee. La controversia sembra destinata a durare ancora.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Socialisti europei verso le elezioni 2024: tra posizioni contrastanti, critiche e scandali

Parco di Doñana, 260mila firme al commissario europeo per l'Ambiente

La legge sul ripristino della natura è il banco di prova del Green Deal Europeo