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Israeliani e palestinesi, l'Europarlamento vota una risoluzione per la creazione di due Stati

Israeliani e palestinesi, l'Europarlamento vota una risoluzione per la creazione di due Stati
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Di Euronews
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L’Europarlamento ha deciso di rinunciare al voto sulla risoluzione per il riconoscimento unilaterale della Palestina. Al suo posto sarà votato un

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L’Europarlamento ha deciso di rinunciare al voto sulla risoluzione per il riconoscimento unilaterale della Palestina. Al suo posto sarà votato un testo che punta al rilancio delle negoziati di pace tra israeliani e palestinesi e chiede il riconoscimento di due Stati indipendenti.

All’origine della scelta, la profonda divisione tra gli eurodeputati, non soltanto di gruppi politici diversi, ma anche tra quelli aopartenenti alle stesse famiglie politiche.

Tra i sostenitori del riconoscimento unitalerale della Palestina Martina Anderson della sinistra unitaria.

“In questo modo si darebbe a Israele un segnale chiaro. E cioè che quello che chiediamo è sicurezza, diplomazia, che vogliamo sia la democrazia a fare il lavoro. Con il riconoscimento di uno Stato palestinese Israele capirà finalmente che l’occupazione deve finire e che il popolo e il territorio palestinesi vanno riconosciuti”.

I detrattori di questa visione ritengono che il riconoscimento unilaterale di uno Stato palestinese blocchi per sempre il processo di pace con Israele.

Per il popolare Flavio Martusciello, riconoscere uno stato palestinese non deve far dimenticare la questione della sicurezza dei cittadini israeliani

“Sarebbe interessante che questo dibattito si occupasse tanto del riconoscimento della palestina quanto della sicurezza del popolo israeliano” dichiara l’eurodeputato popolare Flavio Martusciello, che aggiunge:“E’ inammissibile che un cittadino israeliano non possa uscire di casa senza correre il rischio di essere colpito dall’acido o di essere vittima di un attentato o essere investito da una macchina”.

La risoluzione sul riconoscimento di uno Stato Palestinese si sarebbe dovuta votare già a novembre, ma in assenza di un accordo tra i gruppi politici era stata posticipata a dicembre.

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