Allarme dell'Agenzia internazionale dell'energia: "Necessario accelerare la transizione energetica"

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Il rischio è che non si riescano a raggiungere gli obiettivi dell'Accordo sul clima della Cop15 di Parigi. La critica alle recenti mosse di Regno Unito e Unione europea

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Il mondo deve accelerare la transizione energetica e non rallentare il processo, pena il rischio di non riuscire a raggiungere gli obiettivi dell'accordo sul clima della Cop15 di Parigi. 

È questo il principale avvertimento lanciato dall'Agenzia internazionale dell'energia nel suo aggiornamento alla roadmap del 2021 per il settore energetico.

Già due anni fa l’agenzia aveva avvertito della necessità di frenare i nuovi progetti basati sul petrolio e sul gas, ora suggerisce anche di non scommettere tutto sulla tecnologia di cattura della Co2, un processo ancora costoso la cui efficacia non è stata ancora del tutto provata. 

E, soprattutto, condanna le recenti proposte del Regno Unito e perfino dell'Unione europea. La scorsa settimana il primo ministro inglese Rishi Sunak ha annunciato un rinvio del divieto di vendita di auto a benzina e diesel, posticipato dal 2030 al 2035, mentre il Consiglio dell'Unione europea ha approvato una versione annacquata degli standard sulle emissioni delle auto di nuova costruzione, che rimarranno sostanzialmente identici a quelli attuali. 

Tutto il contrario di quanto andrebbe fatto: secondo il rapporto dell'Aie, per raggiungere gli obiettivi prefissati sarebbe necessario anticipare di circa cinque anni - al 2045 per i Paesi più sviluppati, al 2050 per la Cina - le scadenze sulla neutralità carbonica, e quindi accelerare il taglio delle emissioni di Co2. 

L'Agenzia ritiene comunque che il settore energetico si stia evolvendo rapidamente. La crescita dell'energia solare e dei veicoli elettrici negli ultimi due anni consente ancora di raggiungere gli obiettivi dell'Accordo di Parigi, che punta a limitare a 1,5°C rispetto all'epoca preindustriale il riscaldamento globale. 

Da altri studi arrivano però notizie sempre più allarmanti. Alcuni dati preliminari del National snow and ice data center degli Stati Uniti mostrano che il ghiaccio marino antartico ha probabilmente battuto un nuovo record per la quantità massima annuale più bassa a settembre.

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