La 74a edizione del Festival del Cinema di Berlino si terrà dal 15 al 25 febbraio e la lista dei titoli in gara è appena stata pubblicata. Tra i 20 titoli in gara, anche 2 italiani.
Il Festival Internazionale del Cinema di Berlino ha rivelato i 20 titoli selezionati per il Concorso ufficiale.
Si tratta di una selezione di film promettenti, con diversi progetti guidati da star del cinema e alcuni favoriti d'essai. Non invidiamo la giuria di quest'anno, guidata da Lupita Nyong'o, ma non vediamo l'ora di rifarci gli occhi con la più eclettica selezione della Berlinale degli ultimi anni.
Ecco tutto quello che c'è da sapere sui prossimi film candidati all'Orso d'Oro del 2024.
I primi film in concorso
I nuovi film di Olivier Assayas, Bruno Dumont e Mati Diop sono tra quelli selezionati per il Concorso, con star come Rooney Mara (La Cocina), Gael García Bernal e Renate Reinsve (Another End), Sebastian Stan (A Different Man, interpretato anche da Reinsve), Isabelle Hupert (A Traveler's Needs) e Cillian Murphy, il cui nuovo film, Small Things Like These, aprirà la Berlinale di quest'anno.
Small Things Like These è diretto da Tim Mielants, autore di Peaky Blinders, ed è basato sul libro 2021 dell'autrice irlandese Claire Keegan.
Ambientato nell'Irlanda degli anni '80, un padre devoto scopre verità inquietanti sulle Magdalene Laundries, gli orribili manicomi gestiti da istituzioni cattoliche romane che si dice ospitino "donne decadute". Nel cast ci sono anche Ciaran Hinds ed Emily Watson.
Il direttore artistico della Berlinale Carlo Chatrian ha dichiarato: "Siamo sicuri che questa storia che allea la gentilezza da rivolgere ai più fragili e la forza di volontà di opporsi alle ingiustizie, saprà parlare a tutti".
Diversi film in programma sembrano già particolarmente interessanti, come il nuovo film del regista messicano Alonso Ruizpalacious (A Cop Movie) La Cocina. Nel film, una storia d'amore ambientata nella cucina di un ristorante di Manhattan, Rooney Mara interpreta una cameriera americana di nome Julia che si lega sentimentalmente al principale sospettato di un furto all'interno dell'azienda, un cuoco messicano senza documenti di nome Pedro (Raúl Briones).
In Another End del regista italiano Piero Messina (L'attesa), García Bernal interpreta un uomo a cui muore la moglie. Renate Reinsve affitta il suo corpo, in cui sono temporaneamente impiantate la memoria e la coscienza dell'ex moglie, e diventa la sua compagna.
Reinsve, che ha stupito il pubblico in The Worst Person in the World, recita anche a fianco di Sebastian Stan in A Different Man, che segue un attore che si sottopone a un intervento di ricostruzione facciale e che deve fare i conti con il fatto che un ruolo teatrale basato sulla sua vita viene affidato a un altro attore.
Una selezione molto variegata
La varietà di generi presenti nel Concorso rende questa edizione particolarmente interessante. Per citarne solo alcuni:
- Una commedia musicale, Gloria! di Margherita Vicario, ambientata in un collegio femminile veneziano del XVIII secolo dove un gruppo di interpreti sfida i canoni classici.
- La follia fantascientifica assurda L'impero di Bruno Dumont
- Un dramma storico, con From Hilde With Love di Andreas Dresen, un dramma dell'era nazista in cui una giovane donna si innamora di un combattente della resistenza antinazista.
- Un film horror, con The Devil's Bath, il nuovo film di Veronika Franz e Severin Fiala
E, come prevedibile, non sarebbe una Berlinale senza un altro film di Hong Sangsoo (A Traveler's Needs). Il prolifico regista sudcoreano è stato premiato per tre anni di fila. Il suo film del 2020 The Woman Who Ran ha vinto l'Orso d'argento per la migliore regia; Introduction del 2021 ha ottenuto l'Orso d'argento per la migliore sceneggiatura; e The Novelist's Film del 2022 ha portato a casa l'Orso d'argento del Gran Premio della Giuria.
La Berlinale prende posizione
Uno dei titoli di rilievo del Concorso di quest'anno è My Favourite Cake delle registe iraniane Maryam Moghaddam e Behtash Sanaeeha.
A entrambe è stato vietato di viaggiare dalle autorità iraniane e devono affrontare un processo in relazione a My Favourite Cake.
Nel dicembre 2023, i media locali hanno riferito che le forze di sicurezza iraniane hanno fatto irruzione nella casa del montatore del film, sequestrando bozzetti e materiali relativi alla produzione.
Il film ha irritato non poco le autorità islamiste del Paese. La trama ufficiale ruota attorno alla "vita a porte chiuse di una donna anziana che osa vivere i suoi desideri in un Paese in cui i diritti delle donne sono fortemente limitati".
Il fatto che la Berlinale abbia scelto questo film manda un messaggio forte, dato che il festival è noto per le sue inclinazioni politiche e per dare spazio alle voci che affrontano l'oppressione politica.
La Francia sotto i riflettori
Il Concorso della Berlinale di quest'anno vanta diverse produzioni francesi, che mostrano la ricchezza della produzione del Paese.
Oltre al già citato The Empire, c'è il film di Olivier Assayas Il tempo sospeso, che racconta di due coppie che trascorrono insieme il periodo di isolamento. Interpretato da Vincent Macaigne e Nora Hamzawi, è uno dei titoli più attesi della selezione.
C'è anche il dramma d'amore Black Tea del francese Abderrahmane Sissako, che è il seguito del suo Timbuktu, nominato agli Oscar nel 2015. Il suo nuovo film racconta la storia di una donna che lascia la Costa d'Avorio per iniziare una nuova vita a Guangzhou, in Cina.
La parità è ancora lontana
Dei 20 film in Concorso, solo sei sono diretti da donne e due di questi (My Favourite Cake e The Devil's Bath) sono co-diretti da uomini.
Il festival non ha migliorato la selezione dell'anno scorso, che contava anch'essa sei film diretti da donne, e ancora una volta l'obiettivo di una ripartizione 50/50 tra registi uomini e donne nella selezione del Concorso non si è realizzato.
Il 74° Festival del Cinema di Berlino si svolge dal 15 al 25 febbraio.
Ecco la lista dei titoli in gara:
- "Small Things Like These" di Tim Mielants
- "Another End" di Piero Messina
- "Architecton" di Victor Kossakovsky
- "Black Tea" di Abderrahmane Sissako
- "La Cocina" di Alonso Ruizpalacios
- "Dahomey" di Mati Diop
- "Un uomo diverso" di Aaron Schimberg
- "L'Impero" di Bruno Dumont
- "Gloria!" di Margherita Vicario
- "Hors du temps (Tempo sospeso)" di Olivier Assayas
- "In Liebe, Eure Hilde (Da Hilde, con amore)" di Andreas Dresen
- "Keyke mahboobe man (La mia torta preferita)" di Behtash Sanaeeha e Maryam Moghaddam
- "Langue Etrangere" di Claire Burger
- "Me el Ain (A chi appartengo)" di Meryam Joobeur
- "Pepe" di Nelson Carlos De Los Santos Arias
- "Shambhala" di Min Bahadur Bham
- "Sterben" di Matthias Glasner
- "Des Teufels Bad (Il bagno del diavolo)" di Severin Fiala e Veronika Franz
- "Vogter (Figli)" di Gustav Moller
- "Yeohaengjaui pilyo (Le esigenze di un viaggiatore)" di Hong Sangsoo