Nell'accademia della Filarmonica di Vienna "si punta all'eccellenza"

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Di Katharina RabillonGianluca Martucci
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Nei concerti con l'orchestra, nelle lezioni individuali. I giovani dell'accademia della Filarmonica di Vienna sono preparati per dare sempre il massimo di loro stessi e per condividere un'esperienza impareggiabile

La Filarmonica di Vienna ha una grande storia alle spalle, ma anche lo sguardo orientato al futuro. L'accademia, che forma con un programma unico e versatile ogni due anni dodici studenti provenienti da tutto il mondo, è il posto dove una tradizione e lo stile che regnano da 180 anni vengono tramandati e si rinnovano. Qui i giovani imparano dall'esperienza dei musicisti professionisti dell'orchestra e scoprono cosa significa suonare ad alti livelli.

Ma cosa significa essere uno studente dell'Accademia della Filarmonica di Vienna?

Lo abbiamo chiesto a Lucas, venuto da New York. Per lui, che ha sentito spesso il rischio della scelta di intraprendere la carriera artistica, c'è ora la certezza che la musica può garantirgli un futuro. "Ho avuto i miei dubbi tra i 14 e i 15 anni, mi sentivo incapace, ero insicuro, vedevo molta competizione nel mondo della musica classica anche se mi facevo prendere la mano", ci racconta Lucas.

Come lui, gli altri giovani studenti hanno la possibilità di lavorare con conduttori di alto livello, conoscerli di persona, passare del tempo insieme agli altri colleghi per cui c'è sempre il piacere di aiutarsi nelle sessioni di prova e di passare del tempo insieme la sera. "Questa esperienza non solo mi ha arricchito musicalmente, ma mi ha dato anche amici magnifici che mi hanno sollevato e che sono stati di ispirazione", ci dice il giovane. 

MTI
Lucas Statmann dietro le quinte prima di un concertoMTI

L'ingresso nell'Accademia è stato emozionante per tutti loro. Il misto di emozione e incredulità del primo giorno non si esaurisce mai. Non lo ha fatto soprattutto quando i giovani sono stati chiamati a suonare in un'occasione storica come l'esecuzione di una prima mondiale presso la Sagrada Familia a Barcellona. "Un'esperienza incredibile", la definisce Lucas, che era arrivato solo due settimane prima a Vienna. È stato un battesimo di fuoco per lui. 

Insieme agli altri allievi si sono immersi nell'atmosfera del Castello di Schönbrunn di Vienna per uno dei concerti più impressionanti della loro giovane carriera, il concerto della notte d'estate. Lo ha fatto insieme a Katharina, che nel cassetto conserva il sogno di suonare l'oboe in un'orchestra, magari proprio nella Filarmonica. C'era anche Daniel, che considera l'esperienza di suonare con tutta l'orchestra della Filarmonica un momento di grande apprendimento.

Puntare all'eccellenza

Crescere nell'accademia significa soprattutto puntare all'eccellenza. "È quello che conta: la tradizione, l'eleganza, sono certamente importanti, ma alla base di tutto c'è l'eccellenza, dobbiamo suonare sempre al massimo livello", spiega Michael Bladerer, fondatore dell'Accademia. 

È lo spirito da mantenere in ogni occasione in accademia. "L'attività più importante resta suonare nell' orchestra, perché è lì che la tradizione e lo stile si tramandano, ma sono centrali anche le lezioni settimanali di musica da camera, che permette di fare capire agli studenti quanto sia importante assumersi delle responsabilità, lasciare spazio agli altri e ascoltarsi a vicenda", continua Bladerer.

All'eccellenza ha puntato anche Lucas, che racconta come la sua passione per la musica sia stata rinvigorita proprio guardando come la Filarmonica si impegna a conservare la bellezza della musica e dell'arte. Eccellenza e ispirazione lo hanno guidato fino a essere premiato. Ora è stato assunto nella sezione dei secondi solisti della Filarmonica di Vienna.

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