A 60 anni dalla fine della guerra d'Algeria, una coppia franco-algerina gira un film sulle due sponde del Mediterraneo, con verità assai diverse
A 60 anni dalla fine della guerra d'Algeria, una coppia franco-algerina gira un film sulle due sponde del Mediterraneo, con verità assai diverse.
Il film "Ne nous racontez plus d'histoires!" è stato premiato al FIFDH, Festival Internazionale del Cinema e Forum sui Diritti Umani, svoltosi a Ginevra.
Un documentario creativo, co-diretto da Ferhat e Carole Filiu-Mouhali.
"Sono cresciuta in Francia e Fehrat in Algeria - dice Carole Filiu-Mouhali, regista - dove ci sono discorsi molto diversi a scuola e nello spazio pubblico.
Infatti, l'obiettivo del film è quello di mettere in discussione tutto ciò che abbiamo ricevuto durante la nostra infanzia e quando siamo cresciuti per costruire qualcosa di diverso, per incontrare testimoni, per andare a scoprire luoghi, nuovi ricordi".
Sessant'anni fa, il 18 marzo 1962, gli accordi di Evian mettevano fine alla guerra d'Algeria e sancivano l'indipendenza del Paese nordafricano.
Il film confronta il passato con la realtà dei fatti, un'opera della memoria che aiuta a rimuovere i profondi antagonismi tra i due Paesi.
"Nella menzogna o nel silenzio - dice Ferhat Mouhali, regista - c'è sempre un giorno utile a capire anche oggi la verità che emerge nei fatti.
Questo è quanto abbiamo sentito, sia da parte algerina che da parte francese, inclusi i problemi politici o sociali su ambedue le sponde: non possiamo andare avanti senza conoscere veramente il passato, conoscere la storia, e parlare del passato".
Il film è un raro esempio di dialogo tra le due sponde del Mediterraneo, lontano dai discorsi politici ufficiali.
Un viaggio di ritorno tra la Francia e l'Algeria che permette di ascoltare le reciproche verità e magari sgretolare i risentimenti per le generazioni future.