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Bilancio d’autunno del Regno Unito: cosa c’è in gioco e i punti chiave

La ministra del Tesoro britannica Rachel Reeves parla ai media durante una visita a un punto vendita della catena di supermercati Tesco a Londra. 19 novembre 2025.
La ministra delle Finanze britannica Rachel Reeves parla ai media durante una visita a una filiale della catena di supermercati Tesco a Londra. 19 novembre 2025. Diritti d'autore  Leon Neal/Pool Photo via AP
Diritti d'autore Leon Neal/Pool Photo via AP
Di Doloresz Katanich
Pubblicato il
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Regno Unito, la ministra delle Finanze Rachel Reeves deve reperire tra 20 e 30 miliardi di sterline, secondo le stime: in gioco la sua credibilità e quella del governo.

La ministra delle Finanze britannica Rachel Reeves presenterà mercoledì il suo secondo Bilancio. Dovrà trovare miliardi di entrate aggiuntive, mentre il Paese affronta una crescita debole e costi di indebitamento elevati. Con i sondaggi in calo, la ministra è chiamata a un difficile equilibrio: sostenere l'economia senza alienarsi l'elettorato.

Gli analisti avvertono che qualsiasi passo falso potrebbe far salire il costo del debito, colpire i contribuenti o danneggiare le prospettive politiche del Labour, rendendo questo uno dei Bilanci più importanti degli ultimi tempi.

Una stima di £20-30 miliardi (€22,7-€34 mld) è necessaria per creare un margine di manovra per costi imprevisti, secondo l'Office for Budget Responsibility (Ufficio per la responsabilità di bilancio). A inizio novembre, il Labour aveva lasciato intendere un raro aumento dell'imposta sul reddito, poi ridimensionato in una serie di piccoli rincari. Il primo rischiava di costare voti; i secondi potrebbero non bastare a rassicurare i mercati.

"La pressione è massima: deve pescare un sufficiente numero di misure fiscali ad alto rendimento per coprire i costi in aumento di sussidi, salari e interessi sul debito persistentemente elevati", ha detto Danni Hewson, responsabile dell'analisi finanziaria di AJ Bell.

"Per la ministra e il primo ministro è un momento decisivo. Per i contribuenti, non c'è dubbio che questo farà male: la sola domanda è quanto?", ha detto Tom Selby, direttore delle politiche pubbliche di AJ Bell.

Promesse politiche e priorità economiche

Il governo laburista ha ripetutamente escluso aumenti dell'imposta sul reddito, dei contributi previdenziali (National Insurance) o dell'IVA, promettendo al contempo di migliorare il tenore di vita dei lavoratori.

Le priorità del Labour includono la riduzione del costo della vita, l'accorciamento delle liste d'attesa del NHS e il taglio del debito nazionale.

Al tempo stesso, la ministra deve rispettare le sue regole fiscali "ferree", mentre il Bilancio metterà alla prova la fiducia dei mercati nell'approccio del governo britannico. Gli investitori obbligazionari accoglierebbero misure dolorose ma efficaci: sacrifici nel breve periodo per crescere nel lungo termine.

È opinione diffusa che Reeves aumenterà le tasse per colmare un buco di diversi miliardi nelle finanze pubbliche, in un contesto di crescita anemica e costi di indebitamento persistentemente elevati.

"Se il mercato obbligazionario decidesse che Reeves non sta prendendo in pugno i conti pubblici, c'è il rischio reale di una svendita che farebbe schizzare in alto il costo dei mutui e del debito dello Stato", ha detto Tom Selby, AJ Bell.

È un momento ad alto rischio per il governo, già in affanno nei sondaggi a poco più di un anno e mezzo dall'arrivo al potere, con i consensi del premier Keir Starmer profondamente in territorio negativo.

Imposta sul reddito

I piani per un aumento generale dell'imposta sul reddito sono stati abbandonati. L'attenzione è ora su modifiche minori e sul congelamento delle soglie, che potrebbe spingere milioni di persone verso aliquote più alte. "I danni già causati da questa politica sono evidenti: oltre 8,3 milioni di persone pagano ora l'aliquota superiore o quella aggiuntiva", ha detto Rachel Vahey, responsabile delle politiche pubbliche di AJ Bell. Ha aggiunto che prorogare questa "tassa occulta" "porterà più lavoratori e pensionati a pagare aliquote più elevate".

Tasse su patrimoni e immobili

È stata suggerita una tassa patrimoniale per chi possiede asset superiori a £10 milioni (€11,3 mln). Sono allo studio anche un aumento delle imposte sulle plusvalenze e una tassa sugli immobili di pregio, ma gli esperti avvertono che misure del genere potrebbero frenare gli investimenti e risultare controverse politicamente. Secondo Capital Economics, tassare la proprietà "sarebbe un vento contrario per l'attività e i prezzi delle case" e "una tassa sui proprietari potrebbe ridurre ulteriormente l'offerta di immobili in affitto rispetto alla domanda e sostenere i canoni".

National Insurance e pensioni

Un aumento generalizzato dei contributi NI è improbabile, secondo gli analisti di AJ Bell. Ma riforme allo schema di salary sacrifice per la pensione — un meccanismo fiscalmente efficiente che consente di versare di più al fondo senza intaccare il netto in busta — potrebbero ridurne i vantaggi e raccogliere £2 mld (€2,3 mld). Ciò lascerebbe però i lavoratori con montanti pensionistici più piccoli. "Una persona di 35 anni con un reddito annuo di £50.000 (€56.766) potrebbe ritrovarsi con un buco di £22.060 (€25.045) nel proprio fondo a 65 anni", ha detto Charlene Young, AJ Bell.

Investimenti e risparmio

Secondo Bloomberg, la ministra si prepara a ridurre il limite annuale esentasse degli ISA in contanti da £20.000 a £12.000 (€22.753 a €13.650) per convogliare più risparmi delle famiglie verso investimenti nel Regno Unito. Gli analisti si aspettano anche misure come agevolazioni sulla stamp duty per le nuove azioni britanniche, cambi alla tassazione dei dividendi e possibili ritocchi all'imposta di successione. Alcuni esperti avvertono che certe riforme potrebbero confondere gli investitori o persino scoraggiare la partecipazione al mercato azionario.

Quadro economico

Il premier Keir Starmer ha affermato che la crescita è centrale nella missione del governo. Eppure il PIL avanza a rilento (0,1% tra luglio e settembre), la disoccupazione è salita al 5% e l'inflazione resta sopra l'obiettivo.

"La prossima sfida sarà assicurare che il Bilancio in arrivo sostenga la crescita invece di frenarla", ha detto James Smith, direttore della ricerca alla Resolution Foundation.

Poiché tasse più alte potrebbero pesare su crescita e inflazione, un indebolimento dell'economia potrebbe spingere la Banca d'Inghilterra a tagliare i tassi dall'attuale 4%.

Nonostante i problemi di finanza pubblica del Regno Unito, gli investitori ritengono che l'economia continuerà ad avanzare. Secondo Quilter, la crescita reale del PIL nel Regno Unito è prevista all'1,2% sia nel 2025 sia nel 2026, mentre l'inflazione dovrebbe scendere ma restare sopra il target.

Gli investitori prevedono tassi britannici tra il 3% e il 3,5% entro fine del prossimo anno. Un primo taglio potrebbe arrivare a dicembre, con altri due o tre attesi nel 2026.

Di fronte a un cocktail di difficoltà, "il Bilancio in arrivo è un test cruciale per questo governo, che dirà se la crescita è davvero la priorità", ha detto Lindsay James, strategist di investimenti a Quilter. Ha aggiunto che "qualsiasi costo aggiuntivo o punitivo imposto alle imprese rischia di bloccare investimenti ed espansione proprio quando sono disperatamente necessari".

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