I 25 anni dell'euro: storia e prospettive future della moneta unica europea

In collaborazione con The European Commission
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Di Fanny Gauret
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Perché l'euro è stato creato e come ha fatto a sopravvivere alle numerose sfide che ha dovuto affrontare? Ne abbiamo parlato con l'ex presidente della Bce Jean-Claude Trichet, con l'economista Giovanni Farese e con Piero Cipollone, membro del comitato esecutivo della Bce

Venti Paesi, una moneta unica: l'euro festeggia 25 anni di vita, dopo aver superato diverse crisi, una pandemia globale ed essere diventato una delle valute più importanti del mondo. Questo anniversario offre l'opportunità di valutare come l'Eurozona abbia affrontato queste sfide e attuato le riforme per garantire la stabilità della sua moneta, considerando anche quali sono i risultati e le prospettive future.

L'euro, "una dichiarazione dell'esistenza di un'Europa unita"

Perché l'euro è stato creato e come ha fatto a sopravvivere alle numerose sfide che ha dovuto affrontare? Ripercorriamo le tappe fondamentali della storia della moneta unica con l'ex presidente della Bce, Jean-Claude Trichet.

"La creazione dell'euro rappresenta effettivamente la necessità di avere un vero mercato unico - dice Trichet -. È stata una decisione assolutamente importante, ma anche una sorta di affermazione, una dichiarazione dell'esistenza di un'Europa unita. E ciò che abbiamo dimostrato è che gli europei sono davvero in grado di creare una moneta seria, una moneta solida. Il 79% degli europei della zona euro approva l'euro, se così si può dire. Per me, questa è la ricompensa più grande di tutte".

Trichet ricorda i momenti più importanti della sua presidenza della Banca centrale europea. "Ci sono stati due momenti molto forti - dice l'ex presidente della Bce -. Il mondo finanziario stava crollando dopo la bancarotta di Lehman Brothers e bisognava prendere rapidamente una serie di decisioni estremamente importanti. Questo ha richiesto uno sforzo notevole. Poi c'è stato il maggio 2010, che è stato il vero inizio della crisi del debito sovrano in Europa. Un totale di cinque Paesi europei, ai miei tempi, si sono trovati in una situazione molto difficile, che ha richiesto decisioni straordinariamente coraggiose per superare la crisi da parte dei Paesi interessati, dei loro governi e, naturalmente, della Banca centrale europea, che è stata in prima linea in tutte queste questioni".

Quindi quali lezioni possiamo trarre per il futuro dell'euro? "Da parte mia - dice Trichet - sono convinto che il passaggio a una vera confederazione europea, con un'unità ancora maggiore in termini economici e di bilancio, e anche una vera unità in termini di difesa, sicurezza e diplomazia, sia una necessità a lungo termine".

In seguito a queste crisi, l'Eurogruppo ha creato il Meccanismo europeo di stabilità per aiutare i Paesi membri in difficoltà economica. Nei Paesi che lo hanno adottato l'euro ha cambiato la vita quotidiana delle persone, rendendo più facile viaggiare, fare acquisti o studiare all'estero. 

Guardando al futuro

Come percepiscono la moneta unica coloro che sono nati con l'euro e cosa sperano per il futuro? Ne abbiamo parlato con un gruppo di studenti di economia dell'Università di Nanterre.

"Crescendo con l'euro, ho scoperto che era soprattutto un vantaggio avere una moneta stabile e forte - dice Thomas -. Se ci sono due sfide, a mio avviso, che devono essere affrontate dall'euro, sono l'euro digitale e in particolare l'attuazione di politiche monetarie accomodanti per gli investimenti in progetti verdi".

"C'è anche una domanda sul futuro della Banca centrale europea e sulle politiche che attuerà. Potrebbero essere più egualitarie", dice Benjamin. Secondo l'Eurobarometro, il 79% degli europei che vivono nella zona euro approva la moneta unica per l'Europa. E il 69% la approva per il proprio Paese. Tra i più soddisfatti ci sono Finlandia, Irlanda e Germania; tra i meno soddisfatti, Croazia, Cipro e Italia.

Abbiamo chiesto all'economista Giovanni Farese se ci sono vincitori e vinti tra i membri dell'eurozona. "La politica monetaria non è mai neutrale - dice Farese, professore associato di Storia dell'economia all'Università Europea di Roma -. In Italia, ad esempio, la crescita economica è stata deludente per molti di noi negli ultimi 25 o 30 anni. Ma naturalmente la politica monetaria è una parte della politica economica. È necessario rafforzare altri aspetti e dimensioni della politica economica. Ma, ovviamente, se si adotta un'unica politica monetaria senza avere un'unica politica fiscale, si perde una gamba. Quindi il processo è incompleto".

Come può la zona euro prepararsi meglio alle sfide economiche del futuro?

Una politica fiscale unica potrebbe rendere più facile per la zona euro assorbire gli shock economici. Dall'inizo della guerra in Ucraina l'inflazione nella zona euro ha raggiunto un picco del 10,6% nell'ottobre 2022. È poi scesa al 2,4% nel novembre 2023. L'inflazione media annua dalla creazione dell'euro, invece, è dell'1,95%.

Secondo Piero Cipollone, membro del comitato esecutivo della Banca centrale europea, la cui missione è la stabilità finanziaria e il mantenimento dell'inflazione annua al di sotto del 2%, la Bce manterrà il suo impegno in questo senso.

"L'Eurosistema ha saputo reagire negli anni alle circostanze che cambiavano - dice Cipollone -. Ricordiamoci tutti il 'whatever it takes' di Mario Draghi che ha cambiato, ha stabilizzato il mercato. Quindi l'importante è essere pronti a saper leggere la realtà, capire come adattarsi, essere pronti ad adattarsi". 

Per Cipollone l'introduzione dell'euro digitale potrebbe segnare l'inizio di un nuovo capitolo nella storia della moneta unica europea. "L'economia sta cambiando, la società sta cambiando, la tecnologia sta cambiando, le abitudini delle persone stanno cambiando e sempre più pagamenti elettronici stanno diventando una realtà quotidiana - dice Cipollone -. Per questo l'Eurosistema deve prepararsi. E lo sta facendo pensando alla bancanota del futuro, una banconota digitale: l'euro digitale".

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