Alla fine di ottobre, la Banca centrale europea (BCE) ha sospeso il rialzo dei tassi dopo 10 aumenti consecutivi, iniziati nel luglio 2022. L'economista Osama Rizvi spiega a Euronews Business quali sono le prospettive sui tassi di interesse.
La prossima riunione della BCE si terrà il 14 dicembre 2023 e gli analisti prevedono che la banca centrale europea diminuirà i tassi di interesse. L'ultima volta ha conservato i tassi al 4%, ma quale sarà la sua prossima mossa e perché è importante? Continuate a leggere per scoprirlo.
Che impatto hanno i tassi di interesse?
L'aumento dei tassi di interesse ha un impatto negativo sui consumatori, in quanto i mutui e gli interessi su altri prestiti diventano molto costosi. Inoltre, l'aumento dei costi per le imprese (ora che i tassi di interesse sono elevati) si ripercuote sui consumatori, che pagano di più per i beni di consumo.
Un aumento che alimenta il caro vita, che in un modo o nell'altro sta colpendo la maggior parte dei cittadini europei. Quando i tassi scendono, invece, si verifica il contrario e l'economia si espande complessivamente.
La banca centrale dell'Eurozona è la Banca Centrale Europea, che si riunisce 8 volte all'anno (ogni 6 settimane) per determinare i tassi durante la riunione di politica monetaria del Consiglio direttivo.
Perché la BCE aumenta i tassi di interesse?
L'inflazione è aumentata in quasi tutto il mondo dopo la pandemia, per molte ragioni: più moneta in circolazione, problemi sulle catene di approvvigionamento, aumento dei prezzi delle merci...
Dei fenomeni che hanno comportato un aumento dei costi delle materie prime. Un'azienda europea che importa tessuti dal Bangladesh, per esempio, deve ora pagare il doppio rispetto a prima della pandemia. Il proprietario trasferisce l'aumento dei costi ai consumatori, provocando così l'inflazione.
Le banche centrali di tutto il mondo, compresa la Banca Centrale Europea (BCE), hanno combattuto l'inflazione aumentando i tassi di interesse.
La BCE taglierà i tassi nel 2024?
Ora che conosciamo i dettagli della politica monetaria e il suo rapporto con l'inflazione, è il momento di porre la domanda principale: la BCE taglierà i tassi?
L'inflazione nell'Eurozona è scesa al 2,4% a novembre, il valore più basso dal luglio 2021. La BCE ha un obiettivo di inflazione del 2% e le cose sembrano muoversi in questa direzione.
Sembra dunque che la BCE diventerà la prima banca centrale a tagliare i tassi, come indicato dal governatore della Banca centrale francese. François Villeroy de Galhau ha dichiarato che salvo grosse sorprese il ciclo di rialzo dei tassi dovrebbe essere ormai concluso, dato che i progressi nella disinflazione sono stati "più rapidi del previsto".
I rendimenti dei titoli di Stato hanno iniziato a scendere, e gli investitori scommettono ora su un taglio dei tassi con il 75% di probabilità, rispetto al 40% della scorsa settimana. Goldman Sachs ora fissa la data stimata per un taglio dei tassi da parte della BCE al secondo trimestre del 2024.
Altri esperti invece affermano che è troppo presto per festeggiare, e che la lotta all'inflazione non è ancora finita. Innes McFee, capo economista di Oxford Economics, ha affermato che la BCE potrebbe commettere un errore di politica monetaria tagliando i tassi troppo presto.
Chrsitine Lagarde, la presidente della BCE, ha messo in guardia la zona euro parlando di un possibile nuovo aumento dell'inflazione, ora che gli aiuti contro il caro energia stanno poco a poco scomparendo.
All'inizio del mese scorso Lagarde è stata anche molto chiara sul fatto che la BCE non inizierà a tagliare i tassi prima dei "prossimi due trimestri".
Viste le incertezze geopolitiche, è troppo presto per avere certezze sulla politica monetaria della BCE, ma una cosa è certa: i tassi d'interesse non scenderanno almeno per i prossimi mesi.