Un vertice caldo quello della nato a Londra. Solo ieri il presidente degli Stati Uniti tuonava proprio contro la stessa tassa già approvata a luglio dal Parlamento in Francia minacciando dazi su tutte le importazioni francesi negli Usa
Una tassa del 2 per cento sui profitti realizzati nel Regno Unito dalle grandi società digitali statunitensi come Google, Facebook e Amazon. Lo ha promesso, anzi lo ha ribadito, il primo ministro inglese Boris Johnson nel giorno del vertice di Londra.
Solo ieri il presidente degli Stati Uniti, da Londra, tuonava proprio contro la stessa tassa già approvata a luglio dal Parlamento in Francia minacciando dazi su tutte le importazioni francesi negli Usa. Tutte le tech companies con un fatturato di almeno 500 milioni di sterline l’anno su scala globale dovranno pagare l'aliquota nel Regno Unito. La digital tax in Gran Bretagna era già stata proposta dall’ex cancelliere dello Scacchiere Philip Hammond, ma adesso è stata inserita nel manifesto politico del partito Conservatore del premier Johnson.
Sono oltre 25 milioni le sterline di quel fatturato provenienti da utenti britannici che effettuano acquisti on line.
Anche il partito laburista è favorevole al provvedimento che il governo inglese nel caso di vittoria di Johnson potrà far cosi approvare rapidamente in parlamento.