Ue, 150 milioni di euro a Unrwa: continuano indagini sui presunti legami tra l'agenzia Onu e Hamas

Soldati israeliani prendono posizione mentre entrano nella sede dell'UNRWA a Gaza, giovedì 8 febbraio 2024.
Soldati israeliani prendono posizione mentre entrano nella sede dell'UNRWA a Gaza, giovedì 8 febbraio 2024. Diritti d'autore Ariel Schalit/Copyright 2024 The AP. All rights reserved.
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Di Mared Gwyn JonesLaszlo Seres
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

La Commissione europea continuerà a finanziare l'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) mentre proseguono le indagini sul presunto coinvolgimento di 12 membri del personale negli attacchi di Hamas del 7 ottobre scorso contro Israele

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La Commissione europea ha confermato venerdì mattina che procederà con il pagamento di una prima tranche da 50 milioni di euro all'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa), degli 82 previsti per il 2024. 

L'esecutivo si impegnerà inoltre a stanziare altri 68 milioni di euro per il sostegno d'emergenza ai palestinesi in tutta la regione, da versare attraverso partner internazionali come la Croce Rossa e la Mezzaluna Rossa, mentre cresce la preoccupazione per l'offensiva israeliana nella Striscia di Gaza assediata.
L'impegno totale dell'Ue nei confronti dell'Unrwa ammonta così a 150 milioni di euro. 

Le indagini sul presunto coinvolgimento del personale Unrwa negli attacchi di Hamas

A fine gennaio, la Commissione ha avviato una revisione del suo sostegno all'Unrwa dopo che Israele ha accusato una dozzina di membri del personale di essere coinvolti negli attacchi di Hamas di ottobre scorso, che hanno ucciso oltre 1.200 israeliani. La massiccia risposta di Israele ha provocato 30mila morti nella Striscia di Gaza.

L'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri Josep Borrell e il commissario per gli aiuti umanitari Janez Lenarčič hanno entrambi affermato che Israele non ha ancora fornito prove a sostegno delle sue accuse.

Alcune nazioni tra cui Australia, Austria, Canada, Germania, Italia, Paesi Bassi, Regno Unito e Stati Uniti hanno deciso di sospendere temporaneamente gli aiuti in risposta alle accuse, infliggendo un colpo devastante all'agenzia che dipende dai donatori e che ha dichiarato che le sue consegne di carichi umanitari si sono dimezzate da gennaio.

Altri Paesi, come Spagna, Irlanda e Belgio, hanno continuato o aumentato il loro sostegno.

Nuovi protocolli di supervisione interna nell'Unrwa

La decisione della Commissione di procedere con i pagamenti è stata presa alla luce delle misure adottate dall'Unrwa per verificare le sue procedure di assunzione, rafforzare i suoi meccanismi di supervisione interna e controllare la sua forza lavoro di 30mila persone.

Il commissario Ue per i rapporti di vicinato Olivér Várhelyi ha dichiarato che l'impegno dell'Unrwa a "introdurre misure solide per prevenire eventuali comportamenti scorretti e ridurre al minimo il rischio di accuse è benvenuto".

La decisione viene considerata un'ancora di salvezza per l'agenzia, che aveva avvertito che avrebbe potuto chiudere entro la fine di febbraio a meno che non fossero riprese le donazioni.

Un portavoce della Commissione ha dichiarato che le discussioni con l'Unrwa sulle condizioni per salvaguardare il flusso degli aiuti sono proseguite fino a venerdì.

 A questi finanziamenti si aggiungono altri 125 milioni di euro in aiuti umanitari (Non direttamente destinati all'Unrwa) a favore dei palestinesi per il 2024 con appalto dei primi 16 milioni già da venerdì.

Il sostegno generale dell'Ue al popolo palestinese, tra finanziamenti all'Unrwa e ad altre agenzie partner, ammonta quindi a un totale di 275 milioni di euro quest'anno.

Un'ancora di salvezza per l'Unrwa

La decisione arriva mentre la crisi umanitaria a Gaza si aggrava.

Giovedì, almeno 112 persone sono state uccise quando l'esercito israeliano ha aperto il fuoco su una folla di palestinesi affamati, mentre un convoglio di aiuti si muoveva verso Gaza City, nel nord della Striscia.

Il massacro è stato condannato dai leader dell'Ue, tra cui la Presidente della Commissione Ursula von der Leyen.

La condanna segna una svolta retorica per la von der Leyen, che per tutta la durata del conflitto ha mantenuto una forte posizione filo-israeliana.

Anche il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha dichiarato sulla piattaforma di social media X di essere "scioccato e disgustato" dal massacro, aggiungendo che "il diritto internazionale non consente di adottare due pesi e due misure".

Gli attacchi seguono i ripetuti avvertimenti dell'Unrwa, secondo cui la situazione umanitaria nel nord dell'enclave ha ostacolato la consegna degli aiuti a causa delle condizioni pericolose.

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A febbraio, il capo dell'Unrwa, Phillippe Lazzarini, ha dichiarato a Bruxelles che le agenzie dell'Onu non erano in grado di operare perché molte forze di polizia locali erano state uccise o erano riluttanti ad assistere i convogli di aiuti per timore della loro sicurezza.

Il Programma alimentare mondiale (Pam) dell'Onu ha poi annunciato di aver deciso di sospendere le consegne nel nord di Gaza "fino a quando non ci saranno le condizioni per una distribuzione sicura".

500mila persone potrebbero rimanere vittime della carestia nel nord di Gaza

Il Comitato di revisione della carestia del Pam ha avvertito che nel nord della Striscia oltre 500mila persone, quasi una su quattro della popolazione, potrebbero rimanere vittime della carestia entro maggio.

Lazzarini ha dichiarato che l'esodo dei donatori ha privato l'Unrwa di 418 milioni di euro solo quest'anno, e che è impegnato con diversi Paesi a valutare le loro aspettative per consentire lo sblocco dei fondi.

Borrell e altri esponenti di spicco dell'Ue hanno sempre sottolineato che il lavoro dell'Unrwa a Gaza è insostituibile e che il ritiro dei finanziamenti avrebbe "pericolose ripercussioni sulla stabilità regionale e colpirebbe anche gli europei".

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Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu sostiene che l'Unrwa è "totalmente infiltrata" da Hamas e ha chiesto lo smantellamento dell'agenzia.

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