Agricoltori, un'altra concessione da Bruxelles: via l'obbligo di lasciare a riposo il 4% dei terreni

Agricoltori cucinano di fronte al cordone della polizia che blocca l'ingresso al principale mercato alimentare di Barcellona, 13 febbraio 2024
Agricoltori cucinano di fronte al cordone della polizia che blocca l'ingresso al principale mercato alimentare di Barcellona, 13 febbraio 2024 Diritti d'autore Emilio Morenatti/Copyright 2024 The AP. All rights reserved.
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Di Michela Morsa
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Questo martedì la Commissione europea ha annunciato che gli agricoltori potranno coltivare anche quella percentuale di superficie che Bruxelles aveva imposto di lasciare incolta per motivi di tutela ambientale. La misura sarà retroattiva e si applicherà dal 1° gennaio 2024

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Gli agricoltori europei in protesta da settimane hanno ottenuto un'altra concessione da Bruxelles, mentre continua la mobilitazione in diversi Paesi, tra cui la Spagna e la Polonia. La Commissione europea ha dichiarato che permetterà ai coltivatori di seminare quel 4 per cento di terreni incolti che Bruxelles aveva imposto rimanessero a risposo per motivi di tutela ambientale.  

"In questo modo si dà seguito a diverse richieste di maggiore flessibilità da parte degli Stati membri per rispondere meglio alle sfide che gli agricoltori dell'Ue devono affrontare", ha detto il portavoce della Commissione europea Olof Gill. Il regolamento, ha specificato, entrerà in vigore già da domani 14 febbraio, e si applicherà retroattivamente dal 1° gennaio del 2024

Anche i governi nazionali stanno cercando di placare i lavoratori agricoli. Il governo italiano, ad esempio, ha proposto l'esenzione dall'Irpef per i redditi agrari fino ai 15mila euro. In un incontro con i rappresentanti del settore agricolo, il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis ha promesso di lavorare per trovare soluzioni, ma non ha fatto proposte concrete. Ha però sottolineato che bisognerà tenere conto dei margini fiscali "specifici e limitati" del Paese e della giustizia sociale. 

Instancabili gli agricoltori polacchi, tra i primi a protestare contro l'importazione incontrollata dei prodotti agricoli ucraini. Dopo settimane un gruppo di manifestanti sta ancora bloccando i valichi di frontiera con l'Ucraina e dice che resterà lì finché non verranno soddisfatte le sue richieste, anche in merito al Green deal. 

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