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Consiglio europeo, l'Ucraina cerca l'adesione all'Ue e i fondi per la guerra

Il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky
Il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky Diritti d'autore Cornelius Poppe/Cornelius Poppe / NTB
Diritti d'autore Cornelius Poppe/Cornelius Poppe / NTB
Di Gabriele Barbati
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Si apre il Consiglio europeo a Bruxelles con l'Ucraina al centro dell'agenda. In ballo l'adesione e 50 miliardi di euro per Kiev. Si rischia il veto dell'Ungheria. Mediazione di Charles Michel tra Zelensky e Orban alla vigilia del vertice

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È il giorno in cui l'Ucraina si gioca il futuro degli aiuti europei e dell'entrata nell'Unione. A Bruxelles si riuniscono, tra giovedì e venerdì, i leader dei 27 nel Consiglio europeo che discuterà tra l'altro l'avvio dei negoziati per l'adesione di Kiev e l'allargamento dell'Ue.

Volodymyr Zelensky è stato in settimana negli Stati Uniti per ottenere maggiore supporto finanziario e militare per affrontare un nuovo inverno di guerra, ma è dall'Europa che il presidente ucraino cerca l'aiuto decisivo a partire da finanziamenti per circa 50 miliardi di euro.

Uno dei principali ostacoli ai piani ucraini è l'Ungheria, dato che le decisioni europee richiedono l'unanimità. Non a caso Zelensky, volato in Argentina domenica scorsa all'insediamento del presidente Milei, ha avuto a Buenos Aires un scambio diretto con il premier ungherese Viktor Orban.

Alla vigilia del vertice europeo il presidente del Consiglio dell'Ue, Charles Michel, ha avuto un colloquio telefonico con Zelensky. "I risultati della riunione dimostreranno il fermo sostegno dell'Unione europea all'Ucraina", ha scritto quest'ultimo su Telegram.

Michel ha anche incontrato Orban, in occasione del summit Ue-Balcani che si tiene alla vigilia del Consiglio europeo. "Stiamo lavorando giorno e notte" per prendere "decisioni estremamente importanti per il futuro del progetto dell'Unione Europea", ha detto Michel.

Sbloccati 10 miliardi di euro di fondi coesione per l'Ungheria

Non è chiaro se sia una decisione collegata alla questione ucraina, ma l'Unione ha deciso di sbloccare circa dieci miliardi di euro di fondi di coesione per l'Ungheria, che erano stati congelati l'anno scorso a causa delle continue "violazioni dello stato di diritto" da parte del governo Orban. 

Lo ha comunicato mercoledì il commissario europeo per la Giustizia, Didier Reynders, sottolineando che le riforme varate dal governo ungherese in materia sono "positive"

La rapida adesione dell'Ucraina all'Unione europea avrebbe conseguenze devastanti per i contadini europei, il bilancio e la sicurezza dell'Ue. Non serve agli interessi né dell’Ungheria né dell’Unione, quindi non possiamo sostenerla!

Orban sui social media ha ribadito che l'entrata dell'Ucraina sarebbe un "disastro per il bilancio, l'industria agricola e la sicurezza" dell'Unione.

La replica di Kiev è di avere soddisfatto tutti i requisiti necessari per avviare i negoziati di adesione e che un esito negativo del vertice di Bruxelles a causa dell'Ungheria rappresenterebbe a tutti gli effetti un "veto di Putin".

A Bruxelles è presente la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Secondo una nota del governo, la premier ha confermato al telefono a Zelensky il sostegno dell'Italia. Si starebbe lavorando anche a un incontro bilaterale tra Meloni e Orban al margine del vertice dei 27. Nella serata di mercoledì la premier ha avuto un lungo incontro con Emmanuel Macron e Olaf Scholz, immortalato da una fotografia diventata virale.

"È stata un'ottima discussione", ha spiegato Macron al termine dell'incontro, iniziato a tarda sera dopo il vertice tra Ue e Balcani Occidentali, lontano dalle telecamere. Il bilaterale è avvenuto nel bar dell'hotel dove entrambi i leader pernottano e dove soggiorna anche Olaf Scholz. Il cancelliere tedesco era seduta nella stessa sala. Ha prima salutato Meloni e Macron, poi a lungo è stato seduto in un tavolo vicino, con il suo staff. Infine, unico in maglietta grigia a maniche corte nel gruppo dei leader, si è aggiunto al presidente francese e alla premier italiana. Dall'incontro fontiufficiali non hanno fatto trapelare pressoché nulla. Ma, nonostante i volti distesi che si vedevano al tavolo, i temi da trattare erano caldissimi.

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