Alcuni conflitti territoriali rimangono silenti da molti anni, spesso trascurati anche dalla diplomazia. Sono i cosiddetti "conflitti congelati" e molti di questi sono nati dalla dissoluzione dell'Unione sovietica. Ora eventuali nuove guerre potrebbero rappresentare un ostacolo per l'Ucraina
L'Europa sta cercando di affrontare diversi conflitti territoriali che rappresentano una sfida per la sicurezza. Alcuni di questi sono radicati da decenni ma rimangono silenti. La possibilità di un intervento diplomatico a sua volta è stata spesso trascurata.
Alcuni di questi conflitti come quelli che riguardano il Kosovo, Cipro, l'Abcasia, l'Ossezia del Sud o la Transnistria hanno avuto origine con la dissoluzione dell'Unione sovietica.
Abel Riu, analista dei conflitti e presidente dell'Istituto Catalonia Global, conferma che questi "Sono comunemente noti come conflitti congelati, soprattutto quelli emersi o scoppiati nel contesto della dissoluzione dell'Unione Sovietica tra la fine degli anni '80 e l'inizio degli anni '90".
Per quanto riguarda la Transnistria Igor Lukes, professore all'Università di Boston, spiega che questo è "Un territorio che non ha alcun riconoscimento internazionale se non quello della Russia. Ma certamente ci sono l'Abcasia e l'Ossezia del Sud, che sono agli occhi dei georgiani, parte del territorio sovrano della Georgia. Ma è stata realmente sequestrata da Putin nel 2008"
Un rischio per l'Ucraina
Lo scoppio di altre guerre, come quella nella Striscia di Gaza, può danneggiare l'Ucraina nella sua lotta contro la Russia, dal momento che gli aiuti militari delle potenze occidentali potrebbero ora essere destinati ad altri Paesi.
Gli Stati Uniti hanno già annunciato un pacchetto di aiuti per Israele da 2 miliardi di dollari. Secondo Riu, questa decisione potrebbe causare la sospensione o il ritardo dei pacchetti di aiuti all'Ucraina. Questo perché a situazione nella Striscia di Gaza è "da un punto di vista strategico per gli Stati Uniti, molto più importante".
Gli esperti invitano a non perdere di vista questi conflitti radicati, anche se ci sono altre crisi urgenti da affrontare.
"Siamo in un periodo di crescente competizione a livello geopolitico tra potenze regionali e globali, sia vecchie e consolidate che emergenti", spiega Riu, questo genera un disincentivo in molte occasioni, per la risoluzione pacifica di molti di questi conflitti".