Il ciclo dell'acqua non è più regolare: la maggior parte dei disastri sono causati da questo

Scioglimento dei ghiacciai
Scioglimento dei ghiacciai Diritti d'autore OLIVIER MORIN/AFP or licensors
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Di Ilaria Cicinelli
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Il riscaldamento globale causato dall'uomo ha provocato l'alterazione del ciclo dell'acqua: non è mai stato così irregolare. La maggior parte dei disastri sono causati proprio da questo. A rischio miliardi di persone per la siccità o per le inondazioni

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Il ciclo dell'acqua non è più regolare come prima a causa dei cambiamenti climatici e delle attività umane, secondo un nuovo rapporto dell'Organizzazione meteorologica mondiale (Omm), che fornisce un'ampia valutazione delle risorse idriche globali.

Siccità e piogge estreme stanno causando una perdita di vite umane senza precedenti e danni ingenti alle economie. Lo scioglimento dei ghiacci aumenta il rischio di inondazioni e, provocando l'innalzamento del livello del mare, minaccia la sicurezza a lungo termine di milioni di persone.

Eppure, si sa ancora troppo poco sul reale stato delle risorse d'acqua dolce del pianeta. "Non possiamo gestire ciò che non misuriamo", afferma il rapporto del 2022 sullo stato delle risorse d'acqua globali (State of Global Water Resources).

La stragrande maggioranza dei disastri è legata al ciclo dell'acqua. È necessario migliorare il monitoraggio, la condivisione dei dati, la collaborazione tra gli esperti e la valutazione delle risorse idriche, nonché aumentare gli investimenti per agevolare questi processi.
Questo è fondamentale per aiutare la società a far fronte ai problemi legati alle inondazioni o alla siccità. 

Rischio di crisi globale per i disastri legati all'acqua

Il Rapporto contiene anche ampie informazioni su importanti variabili come le acque sotterranee, l'evaporazione, il flusso dei torrenti, lo stoccaggio dell'acqua terrestre, l'umidità del suolo e la criosfera (acqua ghiacciata), nonché sui disastri idrogeologici. 

"I ghiacciai si stanno ritirando sotto i nostri occhi. L'aumento delle temperature ha accelerato - e anche interrotto - il ciclo dell'acqua. Un'atmosfera più calda trattiene più umidità. Stiamo assistendo a episodi di precipitazioni molto più intense e di inondazioni. E all'estremo opposto, vi sono una maggiore evaporazione, terreni secchi e siccità più intensa", si legge. 

Omm: L'equilibrio del ciclo idrologico viene alterato dai cambiamenti climatici e dalle attività antropiche, secondo un'ampia valutazione delle risorse idriche mondiali

Attualmente, 3,6 miliardi di persone non hanno accesso all'acqua per almeno un mese all'anno e si prevede che questa cifra aumenterà a più di 5 miliardi entro il 2050. 

Per tutto il 2022, le anomalie nell'umidità del suolo e nell'evaporazione hanno fatto eco alle condizioni di deflusso dei fiumi. Ad esempio, l'Europa ha registrato un aumento dell'evaporazione e una diminuzione dell'umidità del suolo. La conseguenza è che la portata flussi fluviali è diminuita durante l'estate, a causa di una forte ondata di calore e siccità. Ciò ha comportato non solo problemi per l'agricoltura, ma anche l'interruzione dei piani energetici a causa della mancanza di acqua di raffreddamento.

I fenomeni La Niña nel 2022 ed El Niño nel 2023 avranno probabilmente un impatto importante sul ciclo idrologico, che sarà analizzato nel rapporto del prossimo anno.

Allarme rosso per i ghiacciai

Il cosiddetto Terzo Polo, chiamato così perché costituisce la terza riserva di acqua dolce al mondo, che comprende l'altopiano tibetano, l'Himalaya, il Karakorum, l'Hindu Kush, il Pamir e i monti Tien Shan, è vitale per l'approvvigionamento idrico di quasi 2 miliardi di persone. Dal 2000 al 2018, il bilancio di massa totale dei ghiacciai è diminuito di oltre il 4%. Si è verificata una notevole diminuzione della copertura nevosa e un forte aumento del volume dei laghi glaciali.
Ciò ha influito sul deflusso dei fiumi nei bacini dell'Indo, dell'Amu Darya, dello Yangtze e del Fiume Giallo.

Scioglimento dei ghiacci nell'Artico
Scioglimento dei ghiacci nell'ArticoOLIVIER MORIN/AFP or licensors

Nel 2022, la copertura nevosa delle Alpi, fondamentale per l'alimentazione di fiumi importanti come il Reno, il Danubio, il Rodano e il Po, è rimasta molto inferiore alla media. Le Alpi europee hanno registrato livelli di perdita di massa dei ghiacciai senza precedenti.

Le Ande subtropicali hanno registrato un calo consistente dell'accumulo di neve invernale dal 2009, con un impatto notevole sulle forniture idriche delle città del Cile e dell'Argentina occidentale.

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