Dopo l'alluvione causata dalla distruzione della diga di Kakhovka migliaia di persone sono rientrate a casa, ma sopravvivono senza acqua corrente ed elettricità. La catastrofe è anche ambientale, ci vorranno decenni per tornare alla normalità
A tre settimane dalla distruzione della diga di Kakhovka il livello dell'acqua comincia a scendere, ma la catastrofe umanitaria e ambientale causata dall'alluvione è ancora acuta. Migliaia di persone hanno potuto fare ritorno nelle loro case, ma in città mancano l'acqua corrente e l'energia elettrica. Difficile per le autorità portare l'assistenza sanitaria a chi ne ha bisogno.
Nel Tweet: "La distruzione della diga di Kakhovka ha causato un sensibile abbassamento del livello dell'acqua nelle riserve, con gravi coseguenze per le comunità come Mykhailivka e Novovorontsovka, nella regione di Kherson.
Una persona colpita dall'alluvione afferman: "La doccia non funziona, e in casa siamo senza elettricità. Per ora riscaldiamo l'acqua per lavarci. Cos'altro possiamo fare? L'energia elettrica non tornerà presto, hanno detto che i lavori cominceranno solo tra un asettimana". La donna, propietaria di un negozio a Kherson prosegue "Speriamo che lo facciano entro un mese. I cavi sono bagnati, quindi dovranno essere asciugati".
L'aiuto del vaticano
Nella città di Kherson, il Vaticano ha aperto una mensa per alleviare le sofferenze della popolazione locale. Il cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere di sua santità e inviato del Papa in Ucraina ha fatto visita alle persone che vivono nei luoghi devastati dall'alluvione.
"Ciò che non è stato distrutto dai bombardamenti e quello che è sopravvissuto ai saccheggi dei soldati, è stato spazzato via dall'acqua. Le persone non hanno più nulla". afferma Krajewski: "abbiamo fatto arrivare un carico di medicinali, le ambulanze li distribuiranno di comunità in comunità"
Danni inestimabili
La diga è stata distrutta il 6 giugno scorso da un atto di sabotaggio russo per frenare l'avanzata della controffensiva ucraina nella regione, sostengono Kiev e gli alleati occidentali. Kiev stima che circa 10mila ettari di terreni agricoli siano ancora sott'acqua. Allo stesso tempo il fondo dell'invaso svuotato si è trasformato in un deserto. Secondo le autorità ci vorranno decenni prima di tornare alla normalità.