Migliaia di vittime e centinaia di palazzi distrutti, nella zona colpita dal terremoto di lunedì, al confine tra Turchia e Siria. Per i siriani, già martoriati da quasi 12 anni di guerra, il terremoto sta causando ulteriori sofferenze
Sale ancora il bilancio delle vittime del terremoto. Soccorritori alla ricerca dei sopravvissuti.
Una notte di ricerche
Tutta la notte sono continuate le ricerche sotto le macerie - da parte dei soccorritori - dei sopravvissuti alle scosse di terremoto che lunedì hanno devastato la zona al confine tra Turchia e Siria.
Già dalle prossime ore è previsto l'arrivo di molti aiuti internazionali, provenienti da numerosi Paesi del mondo, compresi quelli dell'Unione europea, gli Stati Uniti, la Russia e l'Ucraina.
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Una delle scosse più forti mai registrate in Turchia
Il primo terremoto, di magnitudo 7.8 ha colpito lunedì notte il sud-est della Turchia, al confine con la Siria, ed è stato avvertito in diverse aree del Medio Oriente.
È stato seguito, alcune ore dopo, da una seconda scossa, di magnitudo 7.5.
Secondo i sismologi, la prima delle due scosse è stata una delle più forti mai registrate in Turchia.
Siria senza pace
Molti delle migliaia di feriti sono stati trasportati negli ospedali di Istanbul, mentre personale di ricerca e salvataggio, vigili del fuoco e medici continuano a lavorare nella zona colpita, insieme a circa 3.500 militari.
Decine di migliaia di senzatetto in Turchia e nel nord della Siria hanno dovuto sopportare una notte al freddo. Molti si sono rifugiati nei centri commerciali o in un convento vicino ad Aleppo, in Siria.
Per i siriani, già martoriati da quasi 12 anni di guerra, il terremoto sta causando ulteriori terribili sofferenze.