Devastanti scosse di terremoto in Turchia e Siria

Un violento terremoto, di magnitudo 7,8 sulla scala Richter, ha colpito la Turchia meridionale e la Siria settentrionale. Il movimento tellurico si è prodotto alle 4:17 ora locale (le 2:17 in Italia). Secondo i dati dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) italiano e del servizio di monitoraggio geologico statunitense Usgs, l'epicentro è stato individuato nel distretto di Pazarcik.
Una potente replica, alle 11:24 ora italiana, ha colpito la Turchia, con epicentro a circa 200 chilometri di distanza in linea d'aria dal primo sisma. Il reporter di un'emittente locale era in diretta mentre si è prodotto il nuovo terremoto.
Il governo siriano ha chiesto aiuto alla comunità internazionale. "La Siria invita gli Stati membri dell'Onu, il Comitato internazionale della Croce Rossa e altri gruppi umanitari... a sostenere gli sforzi del governo siriano per far fronte al devastante terremoto", ha dichiarato il ministero degli Esteri siriano in un comunicato.
Il presidente russo Vladimir Putin ha avuto una conversazione telefonica con quello siriano Bashar Assad, che ha accettato l'offerta di aiuto per far fronte al terremoto che ha colpito la Siria.
Nuovo bilancio: almeno 1.121 persone sono morte e 7.634 sono rimaste ferite, secondo gli ultimi dati dell'Agenzia governativa turca per la gestione dei disastri (Afad). In Siria, il terremoto ha ucciso 783 persone e ne ha ferite 2.280, secondo il ministero della Salute siriano.
In Siria sono stati colpiti diversi siti archeologici e sono crollati 3.000 edifici in sette diverse province - 2.834 secondo l'Afad.
Sono state colpite città come Adana, Gaziantep, Sanliurfa, Diyarbakir, ma anche Iskenderun e Adiyaman, dove gli ospedali pubblici sono crollati.
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha dichiarato di essere "profondamente rattristato dalla perdita di vite umane e dalla devastazione causata dal terremoto in Turchia e in Siria". "Ho chiesto alle mie squadre di continuare a monitorare la situazione da vicino, in coordinamento con la Turchia, e di fornire tutta l'assistenza necessaria". Il bilancio provvisorio delle vittime del terremoto in entrambi i Paesi supera ormai i 1.500 morti.
Il Regno Unito ha annunciato l'invio di "assistenza immediata" alla Turchia: una squadra di 76 soccorritori, attrezzature e cani. Anche il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahou si impegna ad inviare aiuti.
Il bilancio provvisorio delle vittime del terremoto è salito a 592 morti in Siria e 912 in Turchia.
L'India ha annunciato l'invio immediato di squadre di soccorso e attrezzature mediche in Turchia dopo il terremoto che ha causato centinaia di vittime. Il primo ministro Narendra Modi ha espresso le sue condoglianze, dicendosi "ansioso" e "profondamente rattristato" per la perdita di vite umane in Turchia e in Siria.
Il Kurdistan iracheno ha annunciato la sospensione delle esportazioni di petrolio attraverso la Turchia come "misura di sicurezza" a causa del terremoto.
"A causa del terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria, e per garantire la sicurezza delle esportazioni di petrolio e prevenire qualsiasi incidente indesiderato, le esportazioni di petrolio attraverso l'oleodotto che collega la regione del Kurdistan alla Turchia sono state sospese", spiega un comunicato del ministero delle Risorse naturali di questa regione autonoma situata nel nord dell'Iraq.
Nuove scosse di terremoto sono state registrate nelle coste siriane e libanesi. Le scosse sono state udite nelle città costiere siriane di Latakia,Tartus, Baniyas e Jabla, e in quelle libanesi di Tripoli e Beirut. Il centro nazionale libanese di geofisica fa sapere, tramite i media, che una scossa con magnitudo 2.9 è stata avvertita sul Monte Libano a sud-est di Beirut.
Si tratta del più potente terremoto mai registrato in Turchia da quello del 17 agosto 1999, che provocò la morte di 17mila persone. La scossa è stata percepita non soltanto in tutto il Paese, ma anche in Libano e a Cipro. Il governatore della provincia di Gaziantep ha chiesto alla popolazione di rimanere all'aperto nonostante il freddo. In molti si sono rifugiati nelle moschee.
Nel frattempo, i soccorritori cercano di salvare le persone rimaste incastrate tra le macerie. A complicare la situazione c'è inoltre la pioggia battente che sta scendendo su alcune zone, L'organizzazione non governativa di protezione civile siriana White Helmets (Caschi Bianchi) ha dichiarato lo stato di emergenza e chiesto sostegno alle associazioni umanitarie internazionali.
In Italia allerta-tsunami
Le agenzie di stampa internazionali parlano di almeno mille edifici completamente distrutti, in numerosi centri urbani. Soltanto nella città di Adana, il sindaco Zeydan Karalar ha fatto sapere che due immobili, rispettivamente di 17 e 14 piani, sono crollati. Si teme perciò che il bilancio possa risultare, alla fine, ben più pesante. "Tutte le nostre squadre sono attive. Abbiamo lanciato anche un appello affinché arrivino aiuti internazionali", ha indicato il ministro degli Interni turco Süleyman Soylu.
In Italia è stata diffusa inizialmente un'allerta tsunami per alcune zone della Sicilia. L'onda di impatto c'è effettivamente stata, e ha raggiunto tra le altre le coste del siracusano, del catanese e del messinese. Ma è stata molto meno alta del previsto. L'allarme appare dunque ridimensionato, benché il dipartimento regionale della Protezione civile siciliano inviti comunque i cittadini a prestare la massima attenzione, evitando di avvicinarsi a litorali e zone portuali.
È ripresa invece regolarmente la circolazione ferroviaria in Sicilia, Calabria e Puglia, dove era stata sospesa a scopo cautelativo, dalle 6.30, a seguito dell'allerta della Protezione Civile.