Ricevono alloggio, cure mediche, medicine, cibo e bevande, aiuto per orientarsi e organizzare il proseguimento del viaggio
Il confine ucraino-ungherese a Beregsurany è tranquillo: i rifugiati che fuggono dalla guerra vengono portati in autobus presso il centro di assistenza del villaggio.
Due settimane fa, arrivavano sino a 1400 persone al giorno, oggi sono tre volte di meno: una di loro, Elena, è partita da sola da Kiev.
"Una brutta situazione nella nostra città - dice - per questo ho capito che dovevo andare in un altro Paese, mia madre è rimasta lì".
Decine di migliaia di rifugiati sono arrivati, in un paesino che conta circa mille anime, nelle ultime settimane: la maggior parte rimane per poche ore, forse un giorno.
Il centro è gestito da addetti comunali, volontari delle ONG, alcuni sono venuti addirittura da Israele per aiutare.
Il Sovrano Ordine di Malta ha circa settanta persone in zona.
"Tante persone arrivano da zone di guerra - dice Imre Szabján, capo della task force per l'emergenza, Ordine di Malta - molte di queste sono traumatizzate, è importante essere presenti nelle loro vite, anche in questo breve periodo in cui sono qui al centro di assistenza".
I rifugiati ricevono alloggio, cure mediche, medicine, cibo e bevande, aiuto per orientarsi e organizzare il proseguimento del viaggio.
Le donazioni ricevute sono state utilizzate come rifornimento di beni di prima necessità.