La Commissione europea si aspetta almeno 60mila nuovi posti di lavoro dal passaggio all'auto elettrica. Ma per il momento Audi ha annunciato il taglio di 9.500 occupati.
Il 2020 porterà con sé nuovi limiti sulle emissioni inquinanti delle auto e multe per i costruttori che non si adeguano. Con l'entrata in vigore di un nuovo [regolamento europeo](- https://ec.europa.eu/clima/policies/transport/vehicles/regulation_en), non si potranno più vendere auto sul territorio comunitario che superino i 95 grammi di diossido di carbonio al chilometro. Ed è solo l'inizio, perché il limite scenderà con il tempo.
L'industria dell'auto dovrà adeguarsi, per evitare multe da capogiro. Le possibili sanzioni ammontano a 32 miliardi, il doppio del profitto totale del settore.
La Commissione europea si aspetta dalla transizione ecologica almeno 60mila nuovi posti di lavoro, ma per i lavoratori del settore auto il rischio è che si riveli un boomerang. Emblematica la situazione della Germania, che con più di 5mila auto prodotte l'anno è il principale costruttore di auto in Europa. Audi ha già annunciato che la transizione elettrica richiede 6 miliardi di investimenti - e per ottenerli sarà costretta a tagliare 9500 posti nel paese.
Il settore automotive è pronto alla transizione ecologica?
"Questo mese l'industria dell'auto tedesca ha peggiorato ancora i suoi risultati e le stime sono negative - dice Clemens Fuest, presidente Ifo (Institute for Economic Research) - l'evoluzione del comparto è complessa. Non è chiaro quale sarà il futuro del diesel. I costruttori sanno che dovranno investire sull'elettrico e sulle nuove tecnologie per la guida. Ma è un passaggio epocale. Un posto di lavoro su dieci in Germania è legato ai motori a combustibile".
Per favorire questa svolta, Berlino ha deciso di alzare del 50% gli incentivi pubblici all'acquisto di auto elettriche. Per un modello da 40mila euro, a partire dal 2020 le agevolazioni saliranno dagli attuali 4mila a 6mila euro. Cifre simili all'ecobonus che spetterà in Italia a chi rottama l'auto per l'acquisto di un modello non inquinante.
I passi necessari: incentivi e sviluppo della rete
Sugli incentivi i Paesi europei procedono in ordine sparso e le vendite restano al palo. Il mercato dei motori ad alimentazione alternativa vale appena un quinto rispetto a quelli tradizionali. In Europa la media è dell'11%, rispetto a quasi il 60 della benzina e al 30 del diesel, la cui diffusione è in calo.
Anche le previsioni per gli anni a venire non sono esaltanti. Nel 2025 appena il 10% del parco auto sarà elettrico; nel 2030 poco meno del 15%. Entro la stessa data la Commissione europea si aspetta, grazie al nuovo regolamento, un taglio di un terzo delle emissioni.
Ma i passi da fare, anche dal punto di vista della rete di approvvigionamento, restano ancora tanti.