Dopo le violente manifestazioni di piazza il governo cittadino fa marcia indietro e blocca il dibatito e l'apporvazione della legge sulle estradizioni in Cina
Hong Kong annuncia la "sospensione" sine die del dibattito sulla controversa legge delle estradizioni in Cina. La dichiarazione è della governatrice Carrie Lam.
Carrie Lam, governatrice di Hong Kong: Come governo responsabile, dobbiamo mantenere la legge e l'ordine da una parte e valutare la situazione per la più grande inclusione di Hong Kong, tra cui ripristinare la calma sociale il prima possibile ed evitare ulteriori scontri.
"Forse non siamo stati efficaci nella comunicazione"
Le nostre intenzioni erano sincere ed erano di colmare alcune lacune normative", ha aggiunto Lam, che ha letto una dichiarazione di oltre dieci minuti prima in cantonese e poi in inglese, volendo ricostruire le ragioni della vicenda. "Forse non stiamo stati sufficientemente efficaci nella comunicazione, ma ora la priorità è quella di ricostruire la pace e l'ordine e la fiducia verso il governo".
La marcia indietro
In un primo momento, la volontà governativa era quella di approvare la normativa e renderla effettiva a luglio, entro "l'attuale legislatura, ma ora non è più la priorità", ha chiarito Lam. Una sopsensione che la dice lunga sul come ammortizzare i rapporti con la Cina. Hong Kong resta una vetrina troppo delicata per poter imporre soluzioni drastiche.