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Una Polonia divisa celebra un secolo d'indipendenza

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Di Salvatore Falco
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Striscioni neri della formazione italiana Forza Nuova accanto a quelli verdi dell'estrema destra polacca sono apparsi in testa alla "marcia dell'indipendenza"

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È una Polonia divisa quella che celebra il centenario della sua indipendenza. I preparativi sono stati condizionati da tensioni e incertezze innescate dalla marcia dell'estrema destra a Varsavia.

Assenti i leader europei, perché impegnati a Parigi per ricordare la firma dell'Armistizio, nella capitale era presente solo il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, ex premier polacco e acerrimo nemico dei conservatori al governo.

"Ogni giorno discutiamo insieme sul futuro del nostro paese. E so che a volte il confronto si riscalda troppo - ha detto Tusk - Quindi, cara Polonia, ti prego di perdonarci. Ma so anche e lo sento particolarmente forte oggi, che ciò che ci unisce è molto più forte e molto più importante, perché è la Polonia che conta".

Il presidente polacco Andrzej Duda davanti alla tomba del milite ignoto a Varsavia, non ha salutato Tusk.

Mentre una grande manifestazione nazionalista è stata prima cancellata, poi ripristinata e trasformata in cerimonia di Stato dal governo e dalla presidenza. Striscioni neri della formazione italiana Forza Nuova accanto a quelli verdi dell'estrema destra polacca sono apparsi in testa alla "marcia dell'indipendenza"

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