Rosatellum sì o no

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Di Giorgia Orlandi
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"Con una legge così pasticciata l’elettore è tentato di non andare a votare perché non sa l’effetto che produce con il suo voto. Il sistema deve essere leggibile dagli elettori", L'opinione del costituzionalista Mangiameli nell'intervista ad Euronews

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Una riforma elettorale criticata, il Rosatellum bis o Rosatellum frutto del patto tra Pd Forza Italia e Lega, fortemente contrastata dal Movimento 5 Stelle. Il nome nasce da un prima proposta fatta da Ettore Rosato, Capogrupppo Dem a Montecitorio, un misto tra sistema maggioritario e proporzionale che assegna un terzo circa dei seggi della Camera e del Senato, con collegi uninominali. I restanti, sono invece eletti in collegi plurinominali con il proporzionale. Un provvedimento considerato la causa di un esito elettorale più che mai incerto, come ci spiega il Professor Stelio Mangiameli.

"Il Rosatellum non agevola la governabilità che nasce da un accordo tra le forze politiche per evitare un’eccessiva verticalizzazione del consenso questo deriva dal fatto che il sistema politico è cambiato. Dobbiamo considerare che la legge elettorale è figlia del sistema politico e il sistema politico influenza la legge elettorale ma i due elementi devono essere entrambi in armonia".

"In italia è finito il bipolarismo, dal 2013 abbiamo scoperto che il sistema è tripolare e dunque un sistema di verticalizzazione del consenso come era nel passato la legge Calderoli e come si pensava di accentuare con l’italicum. Sono sistemi che non corrispondono a questo sistema politico e infatti abbiamo avuto due pronunce della Corte Costituzionale che hanno cassato tanto la legge Calderoli tanto l’Italicum e dunque il punto fondamentale della Corte era che si veniva a creare un’alterazione irragionevole tra l’espressione del consenso popolare e la rappresentazione dei seggi all’interno del parlamento".

Il difetto sta nella politica o nella legge elettorale? e se è legato a quest'ultima, quali sono i problemi?

"Il difetto principale sta nella politica noi veniamo da un’esperienza quella della prima Repubblica con le varie riforme elettorali, il Mattarellum la legge Calderoli, veniamo da una politica caratterizzata dal contrasto e dalla discordia nazionale".

"Il Rosatellum che è figlio di questo sistema politico presenta dei difetti alquanto evidenti quello delle coalizioni è il primo, il secondo è che la quota maggioritaria non riesce a svogliere fino in fondo il suo ruolo per via del voto congiunto perché se il voto fosse stato disgiunto anche senza scorporo dei seggi..questo avrebbe consentito alle forze politiche di giocare in modo piu articolato la battaglia elettorale .. e anche di poter contenere i programmi entro logiche diverse .. questi programmi dicono poco agli elettori e non invogliano neanche l’elettore ad andare a votare. Ci sono difetti della politica e difetti conistenti della legge elettorale come il gioco degli sbarramenti.Questi sono i tre problemi principali che possono dare adito anche a problemi di costituzionalità".

"Il problema che si evince dalla storia delle passate elezioni è che noi non abbiamo ancora capito che gli elettori devono sapere per chi votano e quale effetto produce il loro voto altrimenti non vanno a votare, come in questo caso con una legge pasticciata l’elettore è tentato di non andare a votare. Non sa l’effetto che produce con il suo voto. Il sistema deve essere leggibile dagli elettori . L’elettore deve sapere che quando vota il suo voto conta e ha un preciso effetto". 

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