Seggi regolarmente aperti dalle 7 di stamattina, e fino alle 23, per il voto referendario: un “si” o un “no” alla riforma costituzionale del governo Renzi, che è stata approvata dal Parlamento ma non
Seggi regolarmente aperti dalle 7 di stamattina, e fino alle 23, per il voto referendario: un “si” o un “no” alla riforma costituzionale del governo Renzi, che è stata approvata dal Parlamento ma non con la maggioranza dei due terzi che avrebbe consentito di evitare il passaggio referendario.
Matteo Renzi, che ha votato in mattinata a Pontassieve, ha fatto un po’ di coda per il suo turno e quando una signora gli ha chiesto se avesse già deciso cosa votare ha risposto, ovviemente scherzando: “beh, ora ci penso…”.
Era in compagnia della moglie Agnese, stupita dalla quantità di giornalisti e cameramen, compresi inglesi, tedeschi e cinesi.
Troupe che dalle sette di mattina erano appostate anche a Genova – a Sant’Ilario, per la precisione -, in attesa di Beppe Grillo, che a mezzogiorno non aveva ancora votato.
È su di lui che si appunta l’attenzione internazionale, perché, sondaggi e successi recenti alla mano, governi banche e mercati ritengono che un successo del “no” possa dare le chiavi del governo ai Cinque Stelle, anche se non è detto che sia subito.
A mezzogiorno l’affluenza era poco al di sotto del 20%, con una maggiore partecipazione a Milano, vicina al 23%, rispetto a Roma, 19%, e Napoli (15%).