Disillusione.
Disillusione. È questa la reazione degli yemeniti della capitale Sanaa all’annuncio della tregua di tre giorni. Chiedono invece una tregua indefinita.
Il cessate-il fuoco dovrebbe iniziare questo mercoledì notte secondo quanto detto dalle parti in conflitto.
Finora nel conflitto tra la coalizione guidata dall’Arabia Saudita ed i miliziani sciiti Houthi appoggiati dall’Iran circa 10.000 sono state le vittime, inclusi 3800 civili secondo le Nazioni Unite. Ma gli yemeniti non ci credono e chiedono una cosa sola: “Tregua? Vogliamo che finisca la guerra. Non vogliamo una tregua. Vogliamo che finisca la guerra”
La tregua riprende le condizioni di quella temporanea di aprile.
Dice un cittadino: “Parlano di tregua, ma poi ricominciano a bombardare. Distruggono le nostre case, uccidono i nostri figli. Hanno bombardato un funerale e un matrimonio e poi moschee e scuole. Hanno distrutto tutto, le infrastrutture, ma chi ha proposto questa tregua? Chi l’accetterà?”
La tregua è stata firmata anche per permettere l’arrivo degli aiuti umanitari alla popolazione civile e per alleviare una situazione tragica: già prima dell’inizio della guerra, lo Yemen era il Paese più povero di tutto il mondo arabo. La guerra non ha fatto che peggiorare la situazione.