Nucleare in Belgio, nuovi timori sullo stato dei reattori di Tihange e Doel

Nucleare in Belgio, nuovi timori sullo stato dei reattori di Tihange e Doel
Di Euronews
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Lo stato di sicurezza del nucleare belga continua a preoccupare.Pochi giorni fa uno dei 3 reattori della centrale di Tihange, a pochi chilometri da

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Lo stato di sicurezza del nucleare belga continua a preoccupare.Pochi giorni fa uno dei 3 reattori della centrale di Tihange, a pochi chilometri da Liegi è stato spento per permettere nuovi controlli. Crescono, infatti i timori di possibili incidenti, dopo diversi episodi di malfunzionamenti registrati negli ultimi mesi e la denuncia di crepe sui reattori lunghe anche fino a 18 centimetri.

Nel 2003 il Belgio ha approvato la legge per l’uscita dal nucleare a partire dal 2015. L’estate scorsa, però, l’esecutivo con un colpo di mano ha prolungato la vita delle due centrali nucleari del Paese per altri 10 anni.

La popolazione di Liegi, per ora, non sembra particolarmente preoccupata dallo stato di salute della centrale di Tihange. Come dichiara a Euronews questo ragazzo: “Non mi preoccupo della sicurezza della centrale nucleare. Mio padre ci lavora, e sono quindi più o meno a conoscenza di quello che succede”

In un’area del Paese dove la disoccupazione è a due cifre, a preoccupare sembra più che altro il destino delle centinaia di lavoratori della centrale. “E’ anche un problema legato alla perdita di occupazione” spiega una residente di Liegi “Una volta chiusa la centrale di Tihange come saranno gli impiegati gli operai che ci lavorano?”. Costruite alla fine degli anni Settanta le due centrali nucleari belghe contano su strutture e tecnologie vecchie almeno di 40 anni. “Secondo le nostre rilevazioni non ci sono problemi. Il livello di sicurezza è assolutamente sufficiente all’attività odierna” assicura a Euronews Sebastien Berg, Portavoce dell’Agenzia Federale per il Controllo sul Nucleare.

Le rassicurazioni dell’agenzia belga per la sicurezza nucleare non sembrano avere effetto su Marcel Philipp, sindaco di Aquisgrana, città tedesca poco lontana da Liegi e dai tre reattori della centrale di Tihange. “Nel caso di un incidente più grave dal punto di vista tecnico, non ci sono garanzie sulla capacità di gestire la situazione” spiega Marcel Philipp a Euronews “I danni potenziali a livello regionale sono inestimabili. Ecco il perché delle richieste di chiusura della centrale di Tihange.

Per l’attivista tedesco Walter Schumacher “ Le autorità non vogliono che la cittadinanza sappia cosa succede. Per non creare il panico”
La popolazione di Aquisgrana, però, ha iniziato a interessarsi del nucleare belga. “Ho letto che in caso di incidente nucleare a Tihange, la nostra comunità pagherebbe un conto di oltre un miliardo di euro” racconta a Euronews una ragazza residente nella cittadina tedesca “Ma non credo sia giusto presentare il problema soltanto da un punto di vista economico. Siamo esposti a un grave pericolo. E’ una cosa molto seria”.

Intanto dal Tribunale di Bruxelles è attesa per la prossima la decisione di primo sulla chiusura definitiva di due reattori nelle due centrali belghe. Il tutto mentre la petizione on line contro il rischio di una nuova Chernobyl in Belgio lanciata da Avaaz ha già superato il milione di firme.

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