La Repubblica d'Irlanda deve gestire l'afflusso di richiedenti asilo. La maggior parte arriva dal Regno Unito e sembra avere influito la decisione di Londra di mandare i migranti in Ruanda per le procedure con il rischio di non tornare più
L'approvazione dell'accordo per lo spostamento delle procedure d'asilo dei migranti in Ruanda, la scorsa settimana da parte del Regno Unito, sta producendo le prime conseguenze in Irlanda.
Lunedì a Londra una conferenza tra il governo britannico e quello irlandese affronta tra gli altri temi in agenda, un dato che preoccupa le autorità di Dublino: circa l'80 per cento dei richiedenti asilo attraversa il confine dall'Irlanda del Nord verso la Repubblica d'Irlanda.
"Ogni Paese ha il diritto di avere una propria politica migratoria. Ma di certo non intendo permettere che la politica migratoria di qualcun altro influisca sull'integrità della nostra", ha dichiarato il primo ministro irlandese, Simon Harris.
L'80% dei migranti arriva in Irlanda dal Regno Unito
A Dublino sono comparse tende e baracche di fortuna lungo le strade, in particolare accanto all'ufficio che si occupa dell'esame delle domande di protezione internazionale.
La scorsa settimana sono scoppiati violenti scontri durante una protesta nella contea di Wicklow, a sud della capitale, contro la proposta di alloggio per i rifugiati. Almeno sei persone sono state arrestate.
Si ritiene che la recente crisi migratoria sia legata a quanti si stanno spostando in Irlanda dal Regno Unito, per il timore di finire in Ruanda per le procedure amministrative di asilo sulla base della nuova legge.
ll vice primo ministro irlandese, Micheál Martin, e la ministra della Giustizia, Helen McEntee, cercano un accordo con Londra o una legge d'emergenza per riportare questi migranti nel Regno Unito.