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 Department of Tourism and Commerce Marketing Dubai
Il termine "Partner Content" viene utilizzato per descrivere il contenuto del marchio che viene pagato e controllato dall'inserzionista piuttosto che dal team editoriale di Euronews. Questo contenuto è prodotto dai dipartimenti commerciali e non coinvolge lo staff editoriale di Euronews o i giornalisti della redazione. Il partner finanziatore ha il controllo degli argomenti, del contenuto e dell'approvazione finale in collaborazione con il dipartimento di produzione commerciale di Euronews.
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Il boom dei social media nel settore turistisco

Il boom dei social media nel settore turistisco
Diritti d'autore  euronews   -   Credit: Dubai

Jeremy Jauncey è l'amministratore delegato e fondatore di Beautiful Destinations, un'agenzia creativa pluripremiata dietro ad alcuni dei marchi di viaggio più innovativi al mondo. Dieci anni fa ha sfruttato un vuoto nel mercato per monetizzare la sua passione per i viaggi e farne il suo mestiere. Euronews lo ha incontrato allo Skift Global Forum East, una conferenza di due giorni che riunisce amministratori delegati e leader creativi per discutere delle innovazioni nel settore dei viaggi.

"Incontravo o cercavo di incontrare i leader del settore dei viaggi, ma non davano alcuna importanza ai social media, non pensavano che potessero essere una piattaforma per generare business - dice Jauncey -. Nelle fasi iniziali dei social media, pensavano che fosse qualcosa che avrebbero usato i ragazzi più giovani, che si sarebbero limitati a giocarci e a passare il tempo senza alcuna componente commerciale. Quindi ci è voluto un po' di tempo per buttare giù quelle porte e incontrare le persone".

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La sua perseveranza e il suo fiuto per gli affari sono stati ripagati quando è stato invitato a collaborare con il governo di Dubai per lanciare la prima campagna dell'ente turistico con l'hashtag #myDubai. "Non appena abbiamo cominciato a fare i primi affari ci siamo dati da fare - dice Jauncey -. Abbiamo costituito la società e da lì abbiamo avviato tutto".

Il ruolo centrale dei social nelle prenotazioni

In che modo i social media hanno trasformato l'industria dei viaggi? "I principali enti del settore suggeriscono che fino al 90% dei viaggiatori prenota un viaggio basandosi sui contenuti che ha visto per la prima volta sui social media - dice Jauncey -. Molti di noi pensano per la prima volta a una destinazione dopo aver visto un video su Instagram o TikTok, o perché qualcuno ha creato un contenuto che ci ispira. Se si va un po' più a fondo, si apprende da aziende leader come Google che il 40% dei viaggiatori più giovani non usa nemmeno più Google Search o Google Maps. Vanno su TikTok e su Instagram e digitano gli hashtag del luogo in cui si trovano o del ristorante in cui vogliono andare, per vedere i contenuti video. Il modo in cui le persone scoprono i viaggi all'interno di queste piattaforme è un cambiamento molto importante. Ed è per questo che i social sono al centro di questa attività".

Un turismo fuori dalle rotte più battute

Spesso descritto come un "ambientalista", Jeremy è un grande sostenitore dei viaggi sostenibili. "Non possiamo tornare al tipo di viaggi che facevamo prima della pandemia - dice Jauncey -. Nel 2019 - che credo sia stato il decimo anno di crescita consecutiva del nostro settore - un posto di lavoro su dieci era nel settore turistico e un posto di lavoro su cinque tra quelli appena creati era nello stesso settore. Quindi il settore stava esplodendo. Ma c'era anche un eccesso di turismo. La gente andava tutta negli stessi posti. Noi cerchiamo di parlare di destinazioni meno conosciute. Spingere le persone ad andare in posti che forse non hanno mai visitato prima. I social media sono un modo straordinario per farlo".

L'importanza di un uso responsabile dei social

Jeremy parla anche dell'impatto dei social media sulla salute mentale. In gioventù ha giocato a rugby per la Scozia, ma la sua carriera si è conclusa prematuramente in seguito a un infortunio mentre giocava in Nuova Zelanda. È stato un periodo che lo ha colpito molto. "Purtroppo, con i social media è molto facile entrare in contatto con chiunque e le persone non filtrano quello che dicono - dice Jauncey -. Quindi penso che chiunque abbia delle difficoltà a causa di ciò che vive online debba farsi avanti e parlarne. Ci sono luoghi e zone del mondo in cui si limita la quantità di tempo che le persone trascorrono sui social media. Ci sono strumenti che permettono di monitorare da vicino il tipo di contenuti che i vostri figli o la vostra famiglia stanno guardando. C'è più consapevolezza. Penso quindi che chiunque si trovi in difficoltà a causa di ciò che vive online debba farsi avanti e parlarne. La spenza è che le persone che hanno un pubblico o un'influenza possano dirglielo e contattarle".