Ha aperto i battenti il tempio indù di Dubai, un polo spirituale contemporaneo, per tutte le fedi, che ospita i molteplici volti della divinità.
Tra gli ospiti ufficiali dell'inaugurazione era presente Sunjay Sudhir, ambasciatore dell'India negli Emirati Arabi Uniti.
Il tempio indù a Dubai
"L'apertura di questo nuovo tempio a Dubai significa molto per la comunità indiana. Penso che sia un nuovo e meraviglioso traguardo - ha detto l'ambasciatore - La comunità è composta da circa 3,5 milioni di persone, di cui una buona parte è indù. E questo non è il primo tempio indù in questo Paese. Ce ne sono molti altri. Ma ogni luogo di culto che viene inaugurato porta nuova allegria alla comunità indiana. Questo tempio, in particolare, è un edificio esteticamente molto bello. È di per sé un'opera d'arte. Il santuario ospita 16 divinità e le sacre scritture sikh del Guru Granth Sahib".
Le relazioni tra India e Emirati Arabi
Sunjay Sudhir è ambasciatore dell'India negli Emirati Arabi Uniti da un anno e, durante il suo mandato, ha visto la firma di un accordo di partenariato globale tra gli EAU e l'India.
India e Emirati Arabi Uniti hanno anche adottato un documento di previsione, reso pubblico a febbraio: "Si tratta di una tabella di marcia per il futuro che racchiude la visione dei nostri leader su come vorrebbero che questa relazione progredisse. Parla di energie rinnovabili. Parla di fintech, salute, sicurezza energetica, cooperazione, investimenti. In pratica, l'intera gamma di impegni. Stiamo incrementando gli scambi commerciali. Stiamo facendo investimenti" spiega Sudhir.
Business e start up
Gli Emirati Arabi Uniti hanno destinato molti finanziamenti alle start-up indiane e oggi si contano circa 107 start up Unicorno (Unicorni, in finanza, sono denominate quelle aziende private che hanno raggiunto una valutazione di mercato di oltre 1 miliardo di dollari, ndr), finanziati in gran parte dagli Emirati.
Parlando del suo ruolo di Ambasciatore per l'India negli Emirati Arabi Uniti, Sudhir ha spiegato: "È stato solo dopo essere arrivato qui e aver ricevuto la responsabilità di gestire le relazioni come ambasciatore dell'India che mi sono reso conto che c'è ancora molto da fare. Perché qui tutti sono così aperti, sia qui che in India. Stanno accadendo così tante cose. E mi rendo conto che il nostro unico limite è il cielo".
Una carriera iniziata circa 30 anni fa in Egitto, proseguita con un altro incarico in Siria e di nuovo a Delhi, poi in Sri Lanka, a Ginevra, Sydney, alle Maldive e ora negli Emirati Arabi Uniti, il diplomatico ha sottolineato il valore di un'esperienza prima umana e poi professionale: "Un percorso che mi ha arricchito molto perché la tela è stata così ampia e così colorata".