Medici Senza Frontiere: in Libia l'estrema crudeltà contro i migranti

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Di Euronews
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L'Ong considera i Paesi europei complici di quanto accade nei centri di detenzioni libici e chiede soluzioni alternative, umane.

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Nei centri di detenzione in Libia c‘è lo sfruttamento estremo degli esseri umani con la complicità dell’Unione Europea. È la denuncia di Medici Senza Frontiere che ha avuto accesso a un centro ufficiale a Tripoli. La Ong documenta violenze di ogni genere, una situazione abominevole secondo Joanne Liu presidente di MSF International, che lancia un appello ai Paesi europei:“Invece di intrappolare persone in Libia, dovremmo trovare una via di uscita per loro. Non dobbiamo costringerle a tornare in Libia. Dobbiamo aprire altre opzioni, opzioni umane. Lanciamo un appello inviando una lettera ai governi europei per chiedere ai leader di esprimere pubblicamente le proprie posizioni su quanto sta accadendo in Libia. Sono d’accordo con il fatto di rimandare indietro delle persone verso un posto dove vengono violentate, torturate e schiavizzate?”.

A metà agosto Medici Senza Frontiere, che non ha firmato il codice di condotta delle Ong, aveva interrotto le operazioni di salvataggio nel Mediterraneo per la minaccia rappresentata dalle guardie costiere libiche. Tripoli aveva deciso di limitare l’accesso delle organizzazioni umanitarie alle acque internazionali al largo delle sue coste.

.EUCouncil</a> what happens in <a href="https://twitter.com/hashtag/Libya?src=hash">#Libya</a> to migrants and refugees should shock your conscience. Stop feeding this business of suffering. <a href="https://t.co/chxFoiN389">pic.twitter.com/chxFoiN389</a></p>— MSF International (MSF) 7 septembre 2017

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