Guerra mondiale, niente più scuse dal Giappone

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I suoi predecessori si sono scusati abbastanza per il dolore e la distruzione inflitti dal Giappone durante la seconda guerra mondiale. Ora il Paese

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I suoi predecessori si sono scusati abbastanza per il dolore e la distruzione inflitti dal Giappone durante la seconda guerra mondiale. Ora il Paese deve guardare al futuro. Il premier Shinzo Abe non chiede più scusa in occasione del settantesimo anniversario della fine del conflitto e afferma che le nuove generazioni devono affrontare la storia con la responsabilità di ereditare il passato e di trasmetterlo al futuro.

“Non dobbiamo permettere – ha detto – che i nostri figli, i nostri nipoti e le generazioni successive che verranno e che non hanno nulla a che vedere con la guerra, siano predestinati a chiedere scusa”.

Anche nei Paesi invasi dalla potenza imperiale giapponese si sono svolte commemorazioni dell’anniversario, ma in tono diverso. A Manila, nelle Filippine, sono scese in strada le sopravvissute ianfu, donne costrette a prostituirsi in tempo di guerra.

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